Le Fortezze legionarie

In epoca augustea si concretizzò una vera riorganizzazione del sistema difensivo attraverso l’Impero romano, utilizzando permanentemente legioni ed auxilia nelle fortezze (stativa) e non più solamente la normale disposizione invernale (hiberna) lungo la cerchia difensiva. Questi accampamenti erano di notevoli dimensioni e si svilupparono derivando la loro struttura dagli accampamenti che i soldati allestivano durante le marce, pur essendo più piccoli rispetto ai castra mobili.

Dapprima di dimensioni pari a 15-20 ettari, all’epoca domizianea potevamo trovare fortezze di 40 ettari, frutto di accorpamenti voluti dall’imperatore. Durante l’epoca dioclezianea, in piena tetrarchia, si ridussero notevolmente di dimensione, complice la diminuzione degli effettivi in armi. Durante la dinastia giulio-claudia era solito costruire le fortezze in terra e legno con forma di un quadrilatero irregolare. Fu introdotto, durante la dinastia flavia, il metodo che vedeva le mura esterne costruite in mattoni (tegulae) e pietra: questa nuova tipologia di costruzione, rivolta anche all’aspetto militare e logistico, favorì anche il delineamento pressoché definitivo della fortezza, di forma rettangolare.

Le fortezze legionarie (in color rosso) presenti all’epoca di Claudio nel 54. – Di Cristiano64 – Opera propria, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=2836410

Le possenti mura di cinta erano generalmente di uno spessore pari a 2/3,5 metri, dove si trovava una fossa, talvolta anche di più, un terrapieno difensivo ottenuto ammassando del terreno a sostegno (aggere) ed un vallum. Lungo le mura o la palizzata, si trovavano le porte con le torri, di forma quadrata o rettangolare fino all’epoca di Marco Aurelio, periodo in cui la loro forma mutò in arrotondata o pentagonale. A circondare tutto il perimetro della fortezza, allo scopo di scrutare nemici in arrivo, vi erano le torri di avvistamento, sistemate ad intervalli regolari. Sempre nel II secolo, dopo le guerre marcomanniche, le prime torri ad angolo esterne al tracciato delle mura fecero la loro comparsa, anche se non in tutti i punti del limes. In seguito, queste tipologie di torri furono adottate come metodo di costruzione in quasi tutto l’Impero.

Tra gli edifici principali delle fortezze legionarie vi sono le strutture che ne rappresentavano il centro nevralgico, i Principia, una specie di foro centrale circondato da abitazioni o uffici per i principali ufficiali, affiancata da una sala per le adunanze della guarnigione. Esso dava direttamente sulla via Principalis e formava con la via Praetoria un T all’interno dell’area. Da esse derivavano tutte le altre strade interne alla fortezza, che assumevano il carattere di vie secondarie. Sulla via via pretoria si trovavano la porta Praetoria e la porta Decumana, mentre lungo la via principalis si trovavano la porta Principalis dextera e la porta Principalis sinistra. Di fronte ai Principia, il Praetorium, ovvero l’alloggio del legatus legionis, il comandante della legione. Questi edifici erano di dimensioni molto ampie, che variavano a seconda del tipo di fortezza, anche se generalmente potevano raggiungere misure pari a 70×100 metri. Tutto intorno, con disposizioni regolari, c’erano le strutture dei tribuni militari e i baraccamenti dei legionari che erano strutture costruite allo scopo di alloggiare la centuria di legionari, circa 80 uomini. Il centurione aveva il suo alloggio interno alla struttura, mentre ogni piccola unità, come il contubernium (8 legionari, la più piccola unità dell’esercito romano) era sistemata nel dormitorio, una stanza di circa 4×6 metri associata alla stanza gemella, destinata al deposito delle armi.

Fortezze legionarie

Di Cristiano64 – Opera propria, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=45962753

L’aspetto medico era un tema molto sentito nell’esercito romano: proprio per questo, una delle costruzioni più importanti della fortezza era senza dubbio il Valetudinarium, l’ospedale militare dove operavano spesso medici di alto livello. Vi era poi l’Aedes, il luogo dove venivano custodite le insegne e l’aquila; gli Horrea, i magazzini/granai; le fabricae, che sfornavano armi e scudi. In alcune fortezze potevamo vedere anche le terme, il carcer (prigione) ed un anfiteatro, che solitamente era all’esterno del castrum. Questi presidi militari assunsero col tempo anche un valore politico oltre che di potenza bellica. Attorno a questi centri, che in tempo di pace svolgevano l’importante ruolo di romanizzazione dei territori conquistati, si generarono numerosi ed importanti centri civili (canabae), che spesso divenivano vere e proprie colonie. Diffondendo la cultura e le leggi imperiali, oltre a promuovere i commerci lungo le frontiere dell’impero, le fortezze e i legionari divennero anche strumento politico al servizio dell’imperatore.

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