Portico d’Ottavia

Portico d'Ottavia

La primissima costruzione del Portico d’Ottavia risale al II secolo a.C., quando prese il posto del più antico Porticus Metelli, un recinto con portici sui quattro lati (quelli laterali a due navate), ornato da opere d’arte greche, allo scopo di contenere i due templi di Giunone Regina, e di Giove Statore. Esso subì profondi restauri in età augustea, e nell’occasione fu dedicato alla sorella dell’imperatore Augusto, Ottavia. Nel corso dei secoli, complici i numerosi incendi, si ricorse a sistemazioni e riassetti della zona, nonché riqualificazioni fino al 191 d.C. Sono attualmente visibili i resti dell’ingresso centrale sul lato verso il Circo Flaminio, nella ricostruzione di epoca severiana. Simili ingressi erano probabilmente presenti al centro degli altri tre lati.
L’ingresso aveva due facciate uguali e simmetriche, esterna e interna, con quattro colonne tra due pilastri a capitelli corinzi figurati, con un’aquila al posto del fiore dell’abaco. Sull’architrave della facciata fu incisa la seguente iscrizione che ricorda il restauro di Settimio Severo e Caracalla:

[imp . caes . l . septimiu]S . SEVERVS . PIVS . PERTINAX . AVG . ARABIC . AD[iabenic . par]THIC . MAXIMVS / TRIB. POTEST . XI . IMP . XI . COS . III . P . P . ET / [imp. caes . m . aureliu]S . ANTONINVS . PIVS . FELIX . AVG . [trib.potest. VI] COS . PROCOS / INCENDIO . CORRVPTAM . REST[ituerunt]

“L’imperatore Cesare Augusto Lucio Settimio Severo Pio Pertinace Arabico Adiabenico, Partico Massimo, nella sua undicesima potestà tribunizia, salutato undici volte imperatore, console per la terza volta, padre della patria e l’imperatore Cesare Augusto Marco Aurelio Antonino Pio Felice, nella sua sesta potestà tribunizia, console e proconsole, hanno restaurato (questo portico) danneggiato da un incendio”

Portico di Ottavia Front.jpg

Di Rabax63 – Opera propria, CC BY-SA 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=69414870

Con la caduta dell’impero romano, le invasioni barbariche, la totale incuria, il Portico andò in rovina, come tutti gli edifici romani in quegli anni. Durante l’epoca medievale, sulle rovine del portico, nacque il grande mercato del pesce e intorno al 770 a partire dal propileo di ingresso venne edificata la chiesa di San Paolo in summo circo, poi Sant’Angelo in Pescheria.
Il mercato era presumibilmente chiamato Forum piscarium o di “Pescheria Vecchia” e la pietra a destra del grande arco del Portico è quanto ne resta: l’iscrizione in latino sita nelle vicinanze recita che “Debbono essere date ai Conservatori (del Campidoglio) le teste di tutti i pesci che superano la lunghezza di questa lapide, fino alle prime pinne incluse”, infatti le teste dei pesci erano considerate la parte migliore ed usata per le gustose zuppe. Era prevista una multa di dieci fiorini per ogni contravvenzione. Nel 1555 la zona entrò a far parte del ghetto di Roma. Il mercato del pesce fu spostato dal Portico d’Ottavia a piazza San Teodoro nel 1885, dopo l’unità d’Italia.

Foto anteprima: Di Flx13 – Opera propria, CC BY-SA 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=56449614

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