Costantino parte I: l’uomo, il carattere, l’educazione

Costantino l'uomo

Chi era Costantino? Chi era l’uomo che si insediò sul trono più alto di Roma e regnò – da solo – per un periodo lunghissimo su un territorio vastissimo, sconfinato che comprendeva quasi tutto il mondo allora conosciuto? E soprattutto come riuscì in questa impresa memorabile?

L’impresa è doppiamente ragguardevole proprio perché Flavio Valerio Costantino adoperò soprattutto il suo enorme carisma personale, e le proprie qualità di stratega, condottiero, guerriero, per raggiungere questo obiettivo.

Uomo d’armi, cresciuto sui campi di battaglia, fiero e pratico, uomo duro e generoso, Costantino affascina così tanto anche oggi, per la sua straordinaria modernità.

Figlio di uno dei migliori generali di Roma, Costanzo Cloro, educato con il gladio e l’acciaio, Costantino crebbe praticamente sui campi di battaglia, al seguito del padre. Per questo, capace dunque di raccogliere l’eredità paterna, alla morte di costui, sui campi di battaglia, in particolare durante la campagna militare di Bretagna, precisamente ad Eburacum (l’odierna città di York). Dopo qualche giorno di agonia, alla morte di Costanzo, l’esercito scelse per naturale acclamazione suo figlio Costantino. Eleggendo il figlio, le truppe intendevano assicurare la continuità di un imperatore (Costanzo lo era nel frattempo diventato, nella intricata struttura di comando della Tetrarchia), sotto cui avevano militato per quindici durissimi anni, apprezzandone l’abilità militare, la temperanza, il tenore di vita uguale negli accampamenti come nella residenza imperiale.

Quell’uomo, insomma, sembrava circonfuso di un carisma unico, un carisma da predestinato.

Era coraggioso e robusto (celebre il suo collo taurino), ma la finezza di pensiero non gli mancava nemmeno da ragazzo.

E così, pur essendo stato acclamato Augusto dalle sue stesse truppe, egli, dimostrando precoce sagacia politica, scelse per sé il ruolo di più basso profilo, e cioè quello di Cesare, titolo del quale fu investito il giorno 25 luglio 306 d.C. (Costantino aveva allora 30 anni).

Ma di dove derivavano queste doti personali di Costantino? Erano soltanto e tutte innate? Certamente nel suo percorso educativo un ruolo fondamentale ebbe la madre, Elena, le cui umili origini (era una stabularia – termine su cui ancora oggi molto si discute in termini storiografici, con una interpretazione che va da ‘ostessa’ a ‘prostituta’) si accompagnavano a eccezionali doti materne. Sposata e poi ripudiata da Costanzo per l’altra favorita, Teodora, impalmata per obbedire a logiche di spartizione di potere nell’ambito della Tetrarchia, Elena accompagnò il figlio in ogni spostamento dell’esercito, occupandosi della sua educazione e della sua crescita.

Originaria delle zone dell’attuale Serbia-Dalmazia, Elena aveva conosciuto Costanzo quando questi, dopo le vittoriose battaglie, divenne praeses della Dalmazia (cioè governatore sotto l’Imperatore Caro). Dall’unione nacque un unico figlio, appunto, Costantino, che nacque il 27 febbraio del 274 (anche su questa data si discute molto, in ambito storiografico). Come sappiamo, Elena fu determinante anche nelle scelte future dell’Imperatore Costantino quando questi riuscì a sbaragliare ogni concorrenza nella corsa al trono – anzi ai troni – della Tetrarchia e a diventare il condottiero unico dell’Impero; prima fra tutte la vocazione cristiana del figlio, che determinò poi la conversione al cristianesimo dell’intero impero romano, al punto tale che Costantino – da imperatore – si ritrovò a presiedere molti anni più tardi (nel 325) il Concilio di Nicea, determinante per l’evoluzione del cristianesimo in Occidente.

Per chi voglia comunque farsi una idea dell’aspetto di Costantino, il consiglio migliore è quello di visitare il cortile dei Musei Capitolini e contemplare i frammenti del colosso acrolito che anticamente campeggiava all’interno della Basilica di Massenzio. Costantino vi appare solennemente ritratto, con tratti molto realistici, i capelli corti, gli occhi grandi ed espressivi, il naso e la mascella volitivi, l’espressione densa e intensa di ha chiaro quale sia il suo destino.

(segue -1)

Fabrizio Falconi


In hoc vinces è un saggio storico scritto da Bruno Carboniero e Fabrizio Falconi. Pubblicato da Edizioni Mediterranee, il libro intende offrire, sulla base di nuove acquisizioni scientifico-astronomiche, una nuova e più razionale chiave di lettura della leggendaria visione di Costantino Imperatore, risalente al 312 d.C., anno della battaglia, poi vinta, contro Massenzio a Ponte Milvio.

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