Lite a Centocelle: sparatoria e la corsa dei feriti in ospedale

Una violenta lite nel Parco di Centocelle a Roma si è conclusa con una sparatoria e il ferimento di due uomini. L’episodio, avvenuto intorno alle 23:30, ha gettato nel panico i residenti, che hanno sentito gli spari e visto fuggire gli aggressori a bordo di alcune auto. L’intervento tempestivo dei carabinieri ha dato il via a un’indagine per fare luce su quanto accaduto. Poco dopo l’allarme, due uomini nordafricani sono arrivati al pronto soccorso dell’ospedale Vannini con ferite superficiali da arma da fuoco. Le lesioni, fortunatamente, non sono state gravi: uno ha riportato ferite a gamba e mano, con una prognosi di 10 giorni, mentre l’altro è stato medicato per ferite ai piedi, con una prognosi di 15 giorni. Entrambi non sono in pericolo di vita. I due, tuttavia, si sono mostrati poco collaborativi con i carabinieri, riferendo solo di essere stati avvicinati da alcuni connazionali e che uno di loro, al culmine di una lite, avrebbe sparato.

Lite a Centocelle: sparatoria e la corsa dei feriti in ospedale

Le indagini e il silenzio dei testimoni

Sul luogo della sparatoria sono intervenuti i carabinieri della stazione Roma Quadraro e del Nucleo radiomobile, che hanno avviato subito i rilievi. Successivamente, anche i militari della VII sezione del Nucleo investigativo di Roma sono giunti sul posto per eseguire gli accertamenti tecnico-scientifici. La poca collaborazione delle vittime, tuttavia, rappresenta un ostacolo significativo per le indagini. Questo “muro di silenzio” è un elemento comune in contesti di criminalità e rende più difficile l’identificazione dei responsabili e la ricostruzione esatta della dinamica.

Centocelle, la sparatoria e il silenzio: un monito per le periferie romane

L’episodio di Centocelle, al di là della dinamica criminale, offre un punto di vista originale sul tessuto sociale di alcune aree periferiche. Una lite che sfocia nell’uso di un’arma da fuoco in un parco pubblico, un luogo che dovrebbe essere di ritrovo e tranquillità, è un segnale di allarme. Indica che in certi contesti la violenza è sempre latente e che la risoluzione dei conflitti può degenerare in modo imprevedibile e pericoloso. Il fatto che i feriti si siano mostrati poco propensi a collaborare con le forze dell’ordine suggerisce l’esistenza di dinamiche e codici interni che si preferisce mantenere celati, rendendo ancora più complessa la gestione della sicurezza in queste zone. L’episodio di Roma è un monito per la sicurezza pubblica, che sottolinea la necessità di un presidio costante e un’azione di intelligence mirata per prevenire episodi di violenza di questo genere.

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