Alla scoperta di Jerash (Giordania)

A circa 40 km a nord di Amman, la capitale della Giordania, si trova Jerash, l’antica città romana di Gerasa. Questo sito archeologico, con le sue rovine romane straordinariamente ben conservate, risplende di una bellezza bianca e luminosa, evocando i Fori Imperiali in un contesto completamente diverso, quasi come un miraggio.

Dopo la conquista della regione da parte di Pompeo nel 64 a.C., Gerasa fu incorporata nella provincia romana della Siria. Il sito di Jerash è unico al mondo, offrendo ai visitatori l’opportunità di camminare letteralmente nella storia. Uno dei punti salienti è il Foro, una spaziosa piazza ovale ornata da colonne, che misura novanta metri per ottanta, esprimendo una perfetta armonia architettonica. Le 56 colonne che circondano il Foro creano un forte contrasto con la città moderna, le cui case si affacciano sulle antiche rovine. Il Cardo, ancora pavimentato con le pietre originali, mostra i segni lasciati dalle carrozze di un tempo, e incrocia i decumani (nord e sud), dove sorgono i tetrapili, anch’essi ben conservati.

La funzione originale del Foro rimane oggetto di dibattito tra gli studiosi: alcuni ritengono che fosse un luogo di culto o un’area sacra situata di fronte al Tempio di Zeus.

Tra le numerose meraviglie architettoniche di Jerash, come ci racconta il nostro amico Roberto Morgi di TibiWorld, spicca il Teatro Meridionale, costruito durante il regno dell’imperatore Domiziano e capace di ospitare oltre 4.000 spettatori. Durante il suo viaggio attraverso l’impero, l’imperatore Adriano visitò Jerash nel 129-130 d.C., e in suo onore fu eretto l’Arco di Adriano nei pressi della porta meridionale della città.

Accanto all’Arco di Adriano si trova l’ippodromo, costruito tra il I e il III secolo, che poteva accogliere fino a 15.000 spettatori. A rendere il sito ancora più affascinante e ricco di storia sono le magnifiche colonne dei templi di Artemide e Zeus, risalenti alla seconda metà del II secolo, che sono ancora in piedi. Oltre a questi, Jerash conserva un teatro più piccolo, risalente al II secolo, e un complesso di tre chiese bizantine: San Giorgio (530), San Giovanni Battista (531) e i Santi Cosma e Damiano (533). Ogni angolo di Jerash sembra evocare i fasti dell’antichità, e passeggiare tra i suoi resti cattura l’anima…

A Jerash, che ha una storia ininterrotta di oltre 6.500 anni, vivevano circa 20.000 abitanti. Conquistata dai Romani nell’84 a.C., divenne parte della Decapolis insieme a Filadelfia (l’attuale Amman) e altre città della regione. La città conobbe un notevole sviluppo, anche grazie all’annessione al regno dei Nabatei, diventando un importante crocevia commerciale sulla direttrice che collegava Damasco ad Aqaba. Il suo splendore raggiunse l’apice quando l’imperatore Adriano vi soggiornò.

Gerasa visse un periodo di grande prosperità nella seconda metà del I secolo. Nel 106 d.C., l’imperatore Traiano avviò una serie di opere di abbellimento e infrastrutturali, costruendo strade in tutta la provincia per favorire gli scambi commerciali. All’inizio del IV secolo, con la diffusione del cristianesimo, furono costruite numerose chiese in città. Durante l’epoca bizantina, Gerasa si estese fino a occupare un’area di 800.000 metri quadrati. L’imperatore Giustiniano (527-565) fece erigere sette nuove chiese, utilizzando in parte materiale proveniente dai templi e santuari romani. Il declino definitivo di Gerasa avvenne con l’invasione persiana del 614.

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