La prima costruzione del Portico d’Ottavia risale al II secolo a.C., quando venne edificato al posto dell’antico Porticus Metelli. Si trattava di un recinto circondato da portici su tutti e quattro i lati (con due navate sui lati lunghi), ornato da sculture greche, e destinato ad ospitare i templi di Giunone Regina e Giove Statore. Durante l’epoca augustea, il portico fu sottoposto a importanti restauri e dedicato a Ottavia, sorella dell’imperatore Augusto. Nei secoli successivi, la zona subì ulteriori lavori di ristrutturazione e manutenzione, specialmente in seguito a incendi, fino al 191 d.C.
Oggi sono ancora visibili i resti dell’ingresso principale sul lato rivolto verso il Circo Flaminio, in una versione ricostruita in epoca severiana. È probabile che ingressi simili si trovassero anche al centro degli altri tre lati del portico. Questo ingresso era composto da due facciate simmetriche (esterna e interna), con quattro colonne incastonate tra due pilastri decorati con capitelli corinzi figurati, in cui l’aquila sostituisce il fiore dell’abaco. Sull’architrave della facciata, un’iscrizione ricorda il restauro eseguito da Settimio Severo e Caracalla.
[imp . caes . l . septimiu]S . SEVERVS . PIVS . PERTINAX . AVG . ARABIC . AD[iabenic . par]THIC . MAXIMVS / TRIB. POTEST . XI . IMP . XI . COS . III . P . P . ET / [imp. caes . m . aureliu]S . ANTONINVS . PIVS . FELIX . AVG . [trib.potest. VI] COS . PROCOS / INCENDIO . CORRVPTAM . REST[ituerunt]
“L’imperatore Cesare Augusto Lucio Settimio Severo Pio Pertinace Arabico Adiabenico, Partico Massimo, nella sua undicesima potestà tribunizia, salutato undici volte imperatore, console per la terza volta, padre della patria e l’imperatore Cesare Augusto Marco Aurelio Antonino Pio Felice, nella sua sesta potestà tribunizia, console e proconsole, hanno restaurato (questo portico) danneggiato da un incendio”
Con la caduta dell’Impero Romano e l’incuria conseguente alle invasioni barbariche, il Portico d’Ottavia cadde in rovina, come gran parte delle strutture romane dell’epoca. In età medievale, sulle rovine del portico, sorse il grande mercato del pesce, mentre intorno al 770, sfruttando l’ingresso del propileo, fu costruita la chiesa di San Paolo in summo circo, successivamente ribattezzata Sant’Angelo in Pescheria.
Il mercato, noto come Forum piscarium o “Pescheria Vecchia,” ha lasciato come unica traccia una pietra collocata a destra dell’arco principale del Portico. Un’iscrizione latina nelle vicinanze recita che “Devono essere consegnate ai Conservatori (del Campidoglio) le teste di tutti i pesci che superano la lunghezza di questa pietra, comprese le prime pinne,” poiché le teste, considerate la parte più pregiata, erano utilizzate per preparare zuppe saporite. Ogni infrazione a questa regola comportava una multa di dieci fiorini.
Nel 1555, la zona fu inglobata nel ghetto di Roma, e solo nel 1885, dopo l’Unità d’Italia, il mercato del pesce venne spostato dal Portico d’Ottavia a Piazza San Teodoro.