
La battaglia di Adrianopoli, che segnò un punto di svolta per l’Impero Romano, si combatté il 9 agosto 378 presso l’attuale Edirne in Turchia. Fu qui, nella provincia di Tracia, che le truppe romane, guidate dall’imperatore d’Oriente Valente, subirono una pesante sconfitta contro la federazione dei Goti.
Alla fine del IV secolo, l’Impero Romano si trovava ad affrontare un’ondata migratoria di popolazioni che premevano sui suoi confini, una serie di movimenti spesso definiti “invasioni barbariche”, anche se non sempre si trattava di incursioni violente. In molti casi, i popoli si stabilirono sul territorio romano con il consenso dell’imperatore. I rapporti di Roma con i barbari al di là dei confini, che si estendevano dall’Europa all’Asia e all’Africa, erano stati a lungo caratterizzati da tensioni e conflitti. Le province di confine subivano razzie frequenti, e in tempi di crisi, come nel III secolo, le incursioni barbariche avevano raggiunto persino il cuore dell’Impero, dall’Italia settentrionale alla Grecia, dove i Goti avevano razziato Atene. Eppure, in passato, l’Impero aveva sempre superato queste minacce, integrando molti barbari come deportati o profughi, che venivano messi al lavoro sotto vigilanza imperiale.
Con la fine del IV secolo, però, si assistette a un cambiamento significativo: popolazioni su vasta scala cominciarono a insediarsi nel territorio romano senza diventare sudditi integrati. Questo movimento destabilizzò l’Impero e, nell’arco di un secolo, portò al collasso della sua parte occidentale. Un primo esempio di questa nuova dinamica si verificò nella Gallia settentrionale, un’area colpita da crisi economiche e incursioni continue da parte dei Franchi oltre il Reno. Alla fine, Roma permise a un gruppo di Franchi di stanziarsi in territorio romano, affidando loro la difesa del confine. I Franchi conservarono le loro leggi e usanze, assumendo il ruolo di difensori del territorio romano: un accordo pacifico che segnava una nuova fase nei rapporti tra Roma e le popolazioni germaniche.
Uno scenario ben più drammatico si verificò nel 376, quando un gran numero di Goti, costretti a fuggire dalle loro terre a causa dell’invasione unna, si accamparono sulla riva settentrionale del Danubio, al confine con l’Impero d’Oriente. I Goti erano noti ai Romani come popolo di agricoltori e pastori, con legami commerciali e militari con l’Impero, e molti di loro avevano già adottato il cristianesimo grazie all’opera del vescovo Ulfila. Costretti ad abbandonare le loro terre dagli Unni, un popolo nomade dalle steppe asiatiche, i Goti chiesero asilo all’Impero. L’imperatore Valente acconsentì, ma l’organizzazione dell’accoglienza si rivelò disastrosa: i rifugiati vennero traghettati attraverso il Danubio in condizioni precarie, molti perirono, e le autorità romane approfittarono della situazione per ridurre i Goti a schiavitù o per estorcere loro beni.
I campi profughi, privi di cibo e mal gestiti, alimentarono il malcontento. I Goti affamati furono costretti a vendere i figli come schiavi per sopravvivere. Alla fine, scoppiò la rivolta: i Goti uccisero i soldati di guardia, s’impadronirono delle armi e per due anni saccheggiarono le ricche province dell’Impero d’Oriente, avanzando fino alle porte di Costantinopoli.
Per porre fine alla ribellione, Valente raccolse il suo esercito e affrontò i Goti ad Adrianopoli. Tuttavia, il 9 agosto 378, le sue forze vennero annientate, e lo stesso Valente trovò la morte sul campo di battaglia. Questo evento segna l’inizio effettivo delle migrazioni barbariche. Il successore di Valente, Teodosio (379-395), cercò di risollevare l’esercito e riuscì a sconfiggere alcune bande ribelli, ma dovette infine raggiungere un accordo con i Goti. Ai capi goti venne concesso di stabilirsi in territorio romano, ricevendo terre e incarichi militari, con l’impegno di combattere per l’Impero. Questo trattato rappresentava un nuovo equilibrio tra Roma e i barbari, ma segnava anche un primo passo verso la crescente indipendenza di questi gruppi all’interno dell’Impero.

Marco Rossi è un appassionato di tecnologia con oltre 20 anni di esperienza nel settore digitale. Laureato in Ingegneria Informatica, ha lavorato come consulente IT e content creator per diverse realtà online. Sul suo blog condivide guide pratiche, recensioni e approfondimenti su tutto ciò che riguarda il mondo della tecnologia e di Internet: dai dispositivi smart alle piattaforme di streaming, dalle novità sul web ai consigli per migliorare la sicurezza online. La sua missione è rendere comprensibili anche i temi più tecnici, aiutando lettori di ogni livello a orientarsi nel mondo digitale in continua evoluzione.