Una drammatica vicenda ha scosso la tranquillità della comunità di Torrita Tiberina, un piccolo comune a nord di Roma, dove un incendio è divampato nella tarda serata di venerdì 21 novembre. La tragedia si è consumata intorno alle ore 22:00 presso la casa di riposo per anziani denominata “La dimora Tiberina“, situata in piazza Giacomo Matteotti. L’intervento congiunto dei Vigili del Fuoco e dei Carabinieri della stazione locale si è reso necessario per domare le fiamme e, soprattutto, per garantire la sicurezza degli ospiti. Le operazioni di soccorso hanno portato all’evacuazione immediata di tutti i 16 ospiti presenti nella struttura. Quattro di loro sono rimasti intossicati e sono stati trasportati in ospedale dalle ambulanze, in condizioni fortunatamente non gravi. Purtroppo, all’interno di una stanza al primo piano, i soccorritori hanno rinvenuto il corpo privo di vita di Giuliana Rampelli, un’anziana romana di 87 anni, nata nel 1937.
La probabile causa: l’incidente della sigaretta
Gli investigatori dell’Arma, in particolare i militari della Compagnia di Monterotondo che conducono le indagini, hanno rapidamente indirizzato la loro attenzione sulla causa più probabile del rogo: una sigaretta. Secondo gli accertamenti preliminari, l’incendio sarebbe scaturito dal materasso dove si trovava l’anziana donna. Un elemento chiave emerso dalle prime ispezioni è il ritrovamento di diversi mozziconi di sigaretta e accendini vicino al letto della stanza. La vittima era, infatti, una fumatrice. Al momento, gli inquirenti non hanno riscontrato tracce di corto circuiti o altre cause tecniche, portando all’ipotesi più accreditata di un incidente domestico fatale causato da una sigaretta rimasta accesa. Per fugare ogni dubbio sulla dinamica esatta del decesso di Giuliana Rampelli, il magistrato di turno ha disposto l’autopsia sulla salma dell’anziana.

Gli accertamenti e il sequestro della struttura
Le indagini sul caso sono coordinate dalla Procura di Rieti, data la giurisdizione territoriale. Oltre a stabilire con certezza la causa dell’incendio e del decesso, gli inquirenti dovranno anche valutare eventuali responsabilità relative alle norme di sicurezza all’interno della struttura, sebbene al momento non siano state rilevate irregolarità evidenti che abbiano contribuito all’accaduto. A scopo cautelativo e per permettere il completamento di tutti i rilievi tecnici e le perizie, l’edificio di piazza Giacomo Matteotti è stato posto sotto sequestro. Questo permetterà ai Carabinieri di Monterotondo e ai periti dei Vigili del Fuoco di condurre analisi approfondite sulla dinamica delle fiamme e sulla resistenza della struttura all’evento.
La solitudine invisibile e il costo della sicurezza
La morte di Giuliana Rampelli, causata presumibilmente da una sigaretta, solleva una questione delicata che va oltre l’incidente: quella della gestione della libertà individuale in un contesto di cura collettiva. Le case di riposo sono luoghi progettati per offrire assistenza e sicurezza, ma devono anche bilanciare le esigenze di autonomia degli anziani, in questo caso il vizio del fumo. L’incidente mette in luce una solitudine invisibile: quella di un’anziana fumatrice nella sua stanza, un momento di privacy che si è trasformato in tragedia. Ci si interroga sul protocollo di vigilanza notturna: sebbene sia difficile monitorare ogni gesto in ogni istante, l’episodio impone una riflessione sull’implementazione di sistemi di sicurezza più avanzati, come rilevatori di fumo più sensibili o politiche più rigide sull’uso di materiali combustibili all’interno delle stanze. La morte di Giuliana Rampelli ricorda tragicamente il costo che può avere anche una minima distrazione in un ambiente fragile e la necessità di unire l’umanità del supporto alla rigida efficacia delle norme antincendio.






