Blitz degrado a San Lorenzo: rimossi giacigli di fortuna e 200 Kg di rifiuti

L’operazione condotta dai Carabinieri in collaborazione con l’AMA tra la stazione Termini e Porta San Lorenzo a Roma non è solo un intervento di polizia e pulizia; è la rappresentazione fisica di un conflitto sociale annoso e complesso che attanaglia molte metropoli: la tensione tra il decoro urbano e l’emergenza abitativa. L’area, un crocevia nevralgico tra il cuore della città e uno dei quartieri storici, è stata oggetto di un’azione mirata a smantellare giacigli di fortuna, rimuovere tonnellate di rifiuti e notificare ordini di allontanamento a persone ritenute moleste per i passanti.

L’azione nel cuore del degrado

L’intervento si è concentrato principalmente nella zona di Porta San Lorenzo e dintorni, aree ad alta frequentazione ma anche ad alto tasso di vulnerabilità sociale. Il risultato visibile è stato lo sgombero di giacigli improvvisati e la rimozione di circa duecento chili di rifiuti di ogni genere accumulati. Questo dato, impressionante per la quantità, testimonia non solo il degrado estetico e igienico, ma anche la persistenza di insediamenti precari che creano condizioni di vita al limite della sopravvivenza. L’operazione, svolta in sicurezza grazie alla presenza delle pattuglie dell’Arma, mira a ripristinare la libera fruibilità di vie nevralgiche come Via Tiburtina e Piazza di Porta San Lorenzo.

Il confine sottile tra molestia e disagio

Il pretesto ufficiale e l’obiettivo principale dell’intervento era contrastare le “molestie ai passanti” e l’impedimento della circolazione. Infatti, i Carabinieri della Compagnia Roma Piazza Dante hanno notificato tre ordini di allontanamento (due cittadini stranieri, uno del Bangladesh e uno dell’Iraq, entrambi senza dimora e con precedenti, e un 46enne italiano), oltre a denunciare un 32enne somalo per aver violato un precedente provvedimento. Questo è il punto focale che richiede un’analisi originale. Se da un lato è innegabile il diritto dei cittadini alla sicurezza e a non essere infastiditi, dall’altro l’azione colpisce direttamente individui che, per definizione, vivono un profondo disagio esistenziale e strutturale.

Una strategia di sicurezza rafforzata

L’operazione si inserisce nelle strategie di controllo del territorio delineate dal prefetto di Roma, Lamberto Giannini, e condivise nel Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica. Si tratta di un’intensificazione dei servizi nelle “zone a tutela rafforzata” del quartiere San Lorenzo. Questo approccio, basato sull’implementazione degli standard di sicurezza, risponde alla crescente richiesta della cittadinanza di un ambiente urbano più ordinato e sicuro. Tuttavia, la strategia solleva un interrogativo cruciale: le rimozioni e gli allontanamenti risolvono il problema del degrado o lo spostano semplicemente in un’altra area della città, senza affrontare le radici della povertà e dell’esclusione sociale?

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