La comunità di Centocelle sta affrontando un lutto improvviso e profondo: la scomparsa di Marco Zampilli. Barman quarantenne, figlio di maestri pasticceri, Marco aveva costruito la sua carriera in giro per l’Italia e nei locali storici del centro di Roma, ma sentiva forte il richiamo delle sue origini. Nel 2018, aveva deciso di tornare alla base, nel quartiere dove era nato e cresciuto, per aprire il suo locale, il Ru.De.. Una scelta non casuale, che rispecchiava il suo desiderio di contribuire al cambiamento del quartiere. La sua vita, così legata al territorio, è stata interrotta tragicamente da un fulmine mentre era in vacanza in Salento, lasciando una ferita inaspettata nella sua comunità.
Un vuoto nel quartiere
La notizia della sua scomparsa ha colpito duramente Centocelle, un quartiere che si è subito stretto attorno alla famiglia di Marco. Il cordoglio è stato espresso da colleghi e da esponenti delle istituzioni, come il presidente del V Municipio, Mauro Caliste, che ha ricordato con tristezza la famiglia Zampilli e la storica pasticceria di Tor Pignattara, un altro simbolo del loro legame con il territorio. Le parole di Monica Paba della Rete Imprese Castani esprimono al meglio il sentimento di una comunità: un dolore che lascia un vuoto profondo e la sensazione che il quartiere non sarà più lo stesso senza la sua presenza, la sua disponibilità e il suo sorriso.
La forza della comunità
La risposta del quartiere non è stata solo verbale. Amici e colleghi hanno immediatamente promosso due raccolte fondi per sostenere la famiglia di Marco. Questo gesto va oltre il semplice aiuto economico, diventando un simbolo tangibile della vicinanza della comunità. La sua vita, il suo lavoro e la sua scelta di investire nel quartiere hanno creato un legame che si manifesta ora nel momento del bisogno. La sua decisione di tornare alle radici non è stata vana; ha seminato un senso di appartenenza che, anche di fronte a una perdita così dolorosa, continua a germogliare e a unire le persone.
L’eredità di un luogo e di un nome
La storia di Marco Zampilli non è solo una tragica cronaca, ma un potente esempio di come il legame con il proprio quartiere possa superare la vita stessa. La sua eredità non si limita al locale che ha aperto o alla fama della sua famiglia, ma risiede nella solidarietà che ha saputo ispirare in una comunità. La mobilitazione e l’affetto mostrati da amici, colleghi e vicini dimostrano che il Ru.De. e il suo creatore erano diventati parte integrante del tessuto sociale di Centocelle. In questo momento di dolore, il quartiere non si limita a ricordare un professionista, ma celebra un uomo che, con la sua vita, ha rafforzato il significato di comunità e di appartenenza