Un pareggio a reti bianche tra Atalanta e Lazio (0-0) non è mai entusiasmante, ma in una partita bloccata come quella della New Balance Arena, l’assenza di gol nasconde una battaglia tattica intensa, seppur sterile. Più che di “scialbo 0-0”, si dovrebbe parlare di un equilibrio forzato, dove le difese hanno prevalso sulle fantasie offensive, spesso lasciate in panchina o in ritardo di condizione. Il vero protagonista non è stato un attaccante, ma l’organizzazione difensiva e, per i momenti salienti, la reattività dei portieri. È una partita che premia la disciplina e il “lavoro sporco”, lasciando l’amaro in bocca a chi si aspettava lo spettacolo a cui l’Atalanta ci ha abituato e i guizzi di Sarri. La sensazione è che entrambe le squadre abbiano giocato con il freno a mano tirato, forse per paura di scoprirsi, finendo per annullarsi a vicenda.
I salvatori del risultato: i portieri e i difensori
Se il match è terminato 0-0, il merito principale va a chi il gol lo ha impedito. Da una parte, Ivan Provedel si è confermato un elemento di caratura internazionale. La sua parata su Ademola Lookman nel secondo tempo, definita un “miracolo”, non è solo un intervento tecnico, ma un vero e proprio salvataggio che ha garantito un punto fondamentale alla Lazio. Dall’altra parte, nella difesa biancoceleste, la sorpresa positiva è stata Mario Gila (voto 6,5), la cui prestazione è stata descritta come pulita e puntuale, dimostrando solidità e affidabilità nel contenere gli attaccanti della Dea. Il risultato è la prova che, quando l’attacco non funziona (con Lookman e De Ketelaere in serata “no”), il punto lo porta a casa l’estremo difensore. È un calcio che, nell’era dell’iper-offensivismo, riscopre il valore della parata decisiva.
La scommessa vinta di Sarri: Toma Basic
Il punto di vista più intrigante della partita è la sorprendente rinascita di Toma Basic. Maurizio Sarri lo ha “ripescato come un mago estrae il coniglio dal cilindro” e il centrocampista croato ha risposto con una prestazione da 7 in pagella. Basic, considerato da molti ai margini del progetto, è stato il migliore della Lazio nel primo tempo, giocando spesso di prima e dimostrando grande lucidità. Questo episodio non è solo un dettaglio tecnico, ma una lezione sulla gestione delle risorse umane nel calcio. Sarri ha saputo riattivare un giocatore “dimenticato”, ottenendo in cambio leadership e carisma che hanno contribuito a tenere il centrocampo saldo. La sua performance è stata un elemento di rottura in una squadra altrimenti apparsa meno brillante (come Matteo Guendouzi, voto 5,5, in una giornata sottotono).
Il rammarico nerazzurro: attacco spento e cambi tardivi
Sul fronte Atalanta, il rammarico è evidente. Il voto dell’allenatore Ivan Juric (6) è un riassunto perfetto: la formazione iniziale “non incide”, ma i cambi successivi hanno dato vitalità. Questo suggerisce un errore di valutazione iniziale che ha sacrificato la prima ora di gioco. L’attacco nerazzurro, con Charles De Ketelaere (5,5) “nella serata dei bassi” e Ademola Lookman (5,5) ancora lontano dalla forma della passata stagione, non è riuscito a creare la pressione asfissiante che è il marchio di fabbrica dell’Atalanta. Nonostante il subentrato Giorgio Scalvini abbia portato maggiore qualità in difesa, l’assenza di guizzi offensivi ha reso vano lo sforzo. La traversa colpita da Davide Zappacosta (6,5) è l’emblema della serata: un tentativo volenteroso, ma non sufficiente a sbloccare un match dominato dalla tattica avversaria e dalla mancanza di brillantezza propria.
Atalanta Lazio 0-0: Highlights
Il video sarà disponibile verso le 23:00.