Blitz nel negozio di cannabis light a Primavalle: sequestrata erba con THC oltre i limiti

Nel cuore di Roma Nord, lungo la direttrice di via Trionfale che taglia il quartiere Primavalle, l’insegna di un negozio di cannabis light è finita sotto la luce fredda dei riflettori della cronaca. Quello che sembrava un tranquillo punto vendita di prodotti derivati dalla canapa, perfettamente integrato nel tessuto commerciale della zona, si è rivelato essere qualcosa di diverso durante un controllo della Polizia di Stato. Gli agenti hanno scoperto che dietro il bancone non si vendevano solo infiorescenze a norma di legge, ma della vera e propria marijuana con un contenuto di principio attivo superiore ai limiti consentiti. Il risultato dell’operazione è stato pesante: oltre un chilogrammo di sostanza sequestrata e una denuncia a piede libero per il titolare dell’attività, segnando un nuovo capitolo nella complessa convivenza tra il mercato della canapa legale e il codice penale.

Il blitz della polizia e la scoperta inattesa

L’intervento degli investigatori non è stato un semplice controllo amministrativo, ma un’azione mirata a fare chiarezza sulla qualità dei prodotti esposti. Entrati nel negozio, i poliziotti hanno iniziato a esaminare le diverse tipologie di infiorescenze conservate in bustine pronte per la vendita. Sebbene l’estetica delle confezioni ricalcasse quella tipica dei prodotti “light”, l’odore e la consistenza della sostanza hanno spinto gli agenti ad approfondire le analisi. I test hanno successivamente confermato i sospetti: il livello di THC, ovvero la sostanza psicoattiva della pianta, superava la soglia dello 0,6% stabilita dalla normativa vigente. In quel momento, l’erba destinata al collezionismo o all’uso tecnico è diventata giuridicamente “sostanza stupefacente”, trasformando il locale in una vera e propria piazza di spaccio mascherata da attività lecita.

Un magazzino fuori norma

La quantità di marijuana rinvenuta ha sorpreso gli stessi inquirenti. Sequestrare più di un chilogrammo di sostanza in un negozio al dettaglio è un dato significativo, che suggerisce un giro d’affari tutt’altro che trascurabile. La merce era già suddivisa e catalogata, pronta per essere immessa sul mercato rionale. Il sequestro della sostanza è stato convalidato tempestivamente dalla Procura, confermando la gravità del quadro indiziario a carico del commerciante. Per l’uomo è scattata la denuncia, mentre l’attività commerciale si trova ora a dover gestire le pesanti conseguenze legali di una gestione che ha valicato i confini della legalità. Non si tratta più solo di una sanzione amministrativa, ma di un procedimento penale che mette a rischio la licenza stessa e il futuro professionale del titolare. Il punto focale di questa vicenda risiede tutto in una manciata di decimali. In Italia, la legge sulla canapa industriale permette la commercializzazione di varietà con bassissimi livelli di principio attivo, ma basta una variazione minima nella crescita della pianta o una partita “difettosa” per far crollare l’intero castello di carte della legalità.

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