Boato e paura su Via Prenestina: Esplosione e incendio fanno tremare le finestre di case e asili

Un forte boato ha squarciato il silenzio nella zona di Centocelle, a Roma, causando panico e facendo tremare le finestre delle abitazioni circostanti. L’esplosione, avvenuta in un cantiere ATAC su Via Prenestina, è stata seguita da fiamme e da una densa nube di fumo nero che ha invaso il quartiere. Non si è trattato di un guasto meccanico improvviso, ma di un incidente innescato da un atto umano. L’episodio ha immediatamente mobilitato i Vigili del Fuoco, la Polizia di Stato e la Polizia Locale. La Via Prenestina, un’arteria fondamentale del quadrante est, è stata immediatamente chiusa tra viale Giovanni Battista Valente e viale Palmiro Togliatti, paralizzando il traffico e costringendo alla deviazione numerose linee di autobus.

La dinamica shock: la bombola volante

La ricostruzione preliminare della dinamica è sconcertante. L’esplosione è stata causata dal coinvolgimento di una bombola di ossigeno da parte di un incendio. Secondo quanto appreso, ci sarebbero stati due focolai: il primo, minore, è stato prontamente spento dagli agenti della Polizia Locale. Il secondo, invece, sarebbe stato innescato da una donna che avrebbe dato fuoco a del fogliame. Le fiamme hanno poi raggiunto la rete arancione che delimita l’area di cantiere, propagandosi fino a colpire la bombola. Da qui, l’esplosione. L’episodio non ha causato feriti diretti, ma ha avuto conseguenze materiali quasi surreali: la bombola, proiettata dalla forza dell’esplosione, ha percorso una distanza di circa 150 metri impattando contro un’autovettura in sosta e distruggendola. La donna è stata rintracciata e portata in commissariato per accertamenti.

La paura all’asilo nido

Il momento di maggiore allarme si è vissuto nelle immediate vicinanze del cantiere. Al vicino nido “I giocosi anatroccoli”, il boato è stato avvertito con estrema violenza dalle educatrici e dai bambini. Fortunatamente nessuno è rimasto ferito, ma l’evento ha creato momenti di forte tensione e paura. L’impatto della bombola proiettata ha colpito un’auto parcheggiata, rivelatasi appartenente a uno dei coordinatori del nido. Questo dettaglio aggiunge un livello di fatalità all’incidente: la violenza dell’esplosione è stata tale da trasformare un oggetto di cantiere in un proiettile capace di colpire un bersaglio distante e apparentemente sicuro. Il fatto che l’episodio abbia coinvolto una struttura per l’infanzia, seppur indirettamente, sottolinea la gravità del rischio generato dalla negligenza e dalla presenza di materiali potenzialmente esplosivi in un contesto urbano densamente popolato.

Il cantiere come elemento di rischio urbano

L’episodio su Via Prenestina costringe a una riflessione più ampia sulla gestione dei cantieri urbani in una città come Roma. I cantieri, necessari per la manutenzione e lo sviluppo, sono per loro natura luoghi di rischio. Tuttavia, quando al rischio strutturale si aggiunge l’incauto o negligente comportamento umano e la presenza di materiali sensibili come bombole di ossigeno, il cantiere stesso si trasforma in una minaccia per la sicurezza pubblica. L’esplosione dimostra che le misure di sicurezza, siano esse relative alla delimitazione dell’area o alla custodia dei materiali, devono essere rigorose e costantemente monitorate per resistere non solo agli incidenti, ma anche a potenziali atti vandalici o di negligenza. L’interruzione del servizio tranviario, il blocco del traffico e la paura generata in un quartiere popoloso sono il prezzo che la collettività paga per una catena di eventi dove il fattore umano ha trasformato la quotidianità in un grave episodio di emergenza.

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