Ostia ha vissuto una notte di terrore e distruzione tra l’una e le quattro del mattino, quando nel giro di poche ore sono divampati due distinti incendi che hanno completamente distrutto un totale di cinque automobili e uno scooter. Le fiamme, alte e ben visibili, hanno seminato il panico tra i residenti, molti dei quali sono stati svegliati nel cuore della notte dal crepitio e dal fumo denso. L’insolita sequenza di roghi ha immediatamente sollevato il sospetto di una matrice dolosa, sebbene al momento le cause di entrambi gli incendi rimangano ufficialmente “imprecise” e siano ancora in fase di verifica da parte delle autorità competenti. Sul posto sono intervenute prontamente diverse squadre dei Vigili del Fuoco per domare i focolai e la Polizia per avviare le indagini.
La sequenza degli eventi: via Galli della Mantica e via Isole del Capo Verde
Il primo allarme è scattato all’una di notte in via Galli della Mantica. I residenti hanno vissuto momenti di vera paura vedendo le lingue di fuoco che si alzavano rapidamente da tre automobili parcheggiate. I Vigili del Fuoco hanno lavorato a lungo per circoscrivere e spegnere le fiamme, scongiurando il rischio che il rogo si propagasse ad altri veicoli o, peggio ancora, agli edifici circostanti.
Solo tre ore dopo, l’incubo si è ripetuto. Alle 4 del mattino, un secondo incendio è divampato in via Isole del Capo Verde. Questa volta a bruciare sono stati due ulteriori macchine e uno scooter. Anche in questo caso, l’intervento congiunto dei Vigili del Fuoco e della Polizia è stato necessario per contenere il danno. La vicinanza temporale e spaziale dei due episodi rende la situazione particolarmente anomala, alimentando i timori di un’azione coordinata o intenzionale. La Polizia sta attualmente indagando su entrambi i roghi per stabilire se si tratti di casualità legate a guasti tecnici o, più probabilmente, di atti vandalici o intimidatori.
L’ombra del dolo e le indagini della polizia
L’oggettività dei fatti — due roghi con ben sei veicoli distrutti nell’arco di tre ore — suggerisce con forza che dietro gli incendi di Ostia possa celarsi la mano dell’uomo. È statisticamente improbabile che due incendi accidentali di tale portata si verifichino con una tale concentrazione di tempo e luogo. I dati, riassunti con l’espressione “due roghi in tre ore con annessi veicoli annerito”, sono un segnale chiaro per gli investigatori. La Polizia ha ora il compito cruciale di analizzare ogni elemento, dalle testimonianze dei residenti alla verifica di eventuali telecamere di sorveglianza, per determinare se si tratti di un gesto isolato di follia, di atti di vandalismo giovanile o, ipotesi ben più inquietante, di atti intimidatori legati a dinamiche criminali locali o faide. La certezza della comunità è che un evento così ravvicinato non può essere liquidato come semplice sfortuna.