Roma, passeggero sale sul bus con la bici elettrica e ferma la corsa: denunciato

Erano da poco passate le 21 di venerdì 7 novembre quando un autobus della linea Atac 045, in transito lungo via di Grotte Celoni, è stato costretto a fermarsi per un episodio insolito. Un uomo di 46 anni, originario della Guinea, è salito sul mezzo portando con sé una bici elettrica, nonostante il regolamento ne vieti espressamente il trasporto. Invitato dall’autista a scendere, l’uomo si è rifiutato di farlo, costringendo il conducente a interrompere la corsa e a contattare le forze dell’ordine.

L’intervento dei carabinieri e la scoperta delle false generalità

Sul posto sono arrivati i carabinieri della stazione di Tor Bella Monaca, chiamati dall’autista per segnalare la presenza di un passeggero molesto. Quando i militari sono saliti a bordo, hanno trovato l’uomo seduto al suo posto, deciso a non muoversi. Nemmeno le spiegazioni dell’autista – che ha ricordato come il regolamento Atac vieti di portare biciclette, soprattutto elettriche, sui bus – sono servite a convincerlo. Dopo alcuni minuti di trattativa, i carabinieri hanno scoperto che il 46enne non aveva con sé documenti d’identità e che aveva fornito false generalità. La corsa del bus, nel frattempo, aveva accumulato un ritardo di circa venti minuti. L’uomo è stato infine denunciato per interruzione di pubblico servizio e per aver dichiarato un’identità falsa.

L’episodio riporta l’attenzione su un tema che, a Roma, crea spesso confusione: le regole diverse per bici e monopattini elettrici su bus, metro e treni. Nonostante la crescente diffusione della mobilità sostenibile, la normativa non è uniforme. Su alcune linee della metropolitana e sui treni regionali è possibile trasportare la bici in determinati orari; sui bus, invece, il divieto è quasi totale, soprattutto per i mezzi elettrici, considerati potenzialmente pericolosi per le batterie al litio. Tuttavia, per molti cittadini che si spostano ogni giorno tra periferia e centro, questa distinzione appare poco comprensibile. Il risultato è che, spesso, la mancanza di chiarezza genera tensioni tra utenti e conducenti.

La sicurezza prima di tutto, ma anche la necessità di chiarezza

Negli ultimi mesi, episodi come quello di Grotte Celoni non sono isolati. A Torpignattara, ad esempio, un bus Atac ha preso fuoco a causa delle fiamme sprigionate da un monopattino elettrico trasportato a bordo. È proprio per evitare rischi simili che le regole vietano la presenza di biciclette e monopattini elettrici sui mezzi pubblici chiusi. Tuttavia, la sicurezza non dovrebbe essere un argomento di scontro, ma di consapevolezza condivisa. Serve maggiore informazione: cartelli chiari alle fermate, annunci sugli autobus, campagne di sensibilizzazione. Molti passeggeri, infatti, non conoscono nel dettaglio i divieti e si ritrovano in situazioni spiacevoli che potrebbero essere facilmente evitate.

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