Rievocazioni storiche, un nuovo strumento per la divulgazione

Lo scorso 17 Settembre, in occasione della presentazione alla stampa delle GEP, Giornate Europee del Patrimonio, è stata organizzata alla Crypta Balbi a Roma una conferenza  stampa “d’altri tempi” nel senso letterale del termine: durante e dopo la conferenza, il pubblico ha potuto assistere ad una dimostrazione di valorizzazione di un museo e di un’area archeologica mediante la formula della rievocazione storica. Ricostruttori in abiti antichi hanno animato la sala ed il complesso archeologico riportandolo in vita nelle sue varie fasi storiche.

Partendo dal tema dell’alimentazione nella storia, filo conduttore delle GEP per l’Italia e per il quale è stata allestita una taberna romana, il pubblico è stato condotto alla riscoperta del sito archeologico in cui immagini, suoni e odori riaffioravano dal passato per consentire ai visitatori non solo di comprendere meglio gli ambienti delle insule, l’emiciclo del Teatro, le calcare alto medievali o il Convento delle Zitelle del XVI secolo, ma di viverli in prima persona in un senso di pieno coinvolgimento.

La rievocazione ha così confermato di poter essere una risorsa fondamentale per la valorizzazione del patrimonio italiano. Già per alcune regioni come Emilia Romagna, Umbria e Marche la rievocazione rappresenta ormai una nuova attrazione per un turismo culturale di alto livello e per un pubblico  sempre più esigente. Si sta infatti comprendendo come castelli, borghi, parchi archeologici e musei possono incrementare il loro ruolo di attrattori culturali e turistici se, accanto a un discorso legato alla conservazione, si affianca un nuovo tipo di linguaggio e interazione con il visitatore. La rievocazione si inserisce perfettamente in questa dinamica, anche per la sua capacità di comunicare a tutte le fasce d’età.

Rievocazione che però non può prescindere dal concetto di ricostruzione condotta con metodi scientifici basati su ricerca e documentazione e che, se strutturata su questi fondamenti, diventa un mezzo potentissimo per promuovere non solo un monumento, ma tutto il territorio che ne costituisce lo scenario e insieme il contesto. In Europa la cosiddetta Living History è una realtà affermata da molto tempo che non di rado anima musei, monumenti e scuole e che prevede oltre alla didattica, anche attività di laboratorio, sempre apprezzate soprattutto dai i più giovani.

L’augurio quindi è che le Istituzioni si accorgano finalmente dell’enorme potenziale di questo strumento e che, esercitando un ruolo di controllo sul rispetto dei parametri di filologicità, possano avvalersi di questa enorme risorsa per la promozione e la fruizione dei Beni Culturali .

Alessandro Pirrone
Ass. culturale Suadela
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