Storia delle Legioni Romane

Storia delle Legioni romane: I nomi e i simboli delle legioni che fecero di Roma la più grande potenza militare dell’antichità

LEGIO I GERMANICA

La Legio I Germanica potrebbe essere stata formata inizialmente da Gneo Pompeo Magno nella Gallia Cisalpina nel 55 a.C., durante l’anno del suo consolato. Successivamente, questa legione fu impiegata nelle ostilità della guerra civile del 49 a.C., che vedeva contrapposti Pompeo stesso e Giulio Cesare, partecipando a cruciali conflitti come le battaglie di Farsalo, Tapso e Munda. Tuttavia, esiste anche l’ipotesi avanzata da alcuni studiosi secondo cui la legione sia stata costituita più tardi, durante l’epoca imperiale, specificamente sotto il regno di Augusto.

Quel che è storicamente documentato è che la Legio I Germanica fu affidata al comando di Germanico per le campagne militari condotte oltre il Reno. Conclusi gli sforzi bellici, la legione stabilì il proprio accampamento a Bonna, nell’attuale territorio tedesco. È noto anche che essa giocò un ruolo nel 70 d.C. durante la rivolta batavica, sostenendo le forze romane assediate a Castra Vetera. Durante questi scontri, molti dei suoi legionari caddero, e la legione fu infine sciolta per ordine dell’imperatore Vespasiano nel 71 d.C.

Per quanto riguarda i simboli distintivi, il vessillo della Legio I Germanica potrebbe aver raffigurato un toro, seguendo la tradizione di altre legioni cesariane, ma sono state proposte anche altre figure emblematiche quali il capricorno o un leone impugnante una spada.

LEGIO I ADIUTRIX

Fondata attorno al 68 d.C. su ordine di Nerone, la legione fu composta inizialmente da marinai della flotta stazionata a Miseno. Durante il turbolento 69 d.C., noto come l’anno dei quattro imperatori, la legione appoggiò prima Galba e successivamente Otone, subendo una sconfitta contro le forze di Vitellio nella battaglia di Bedriaco. In seguito, sotto il comando di Vespasiano, la legione fu trasferita in Spagna e, più tardi, spostata lungo il confine danubiano. Tra l’85 e l’86 d.C., partecipò alle campagne militari di Domiziano contro i Daci guidati dal re Decebalo e contro Marcomanni e Quadi, una serie di conflitti portati a termine da Traiano nel 97 d.C. Traiano elogiò la legione, definendola pia fidelis, ovvero “devota e leale”, per il coraggio dimostrato.

Dopo essere stata impiegata nelle campagne contro i Parti tra il 115 e il 117 d.C., l’imperatore Adriano stabilì la legione I Adiutrix in Pannonia. La legione giocò un ruolo chiave durante la guerra civile tra il 193 e il 197, sostenendo Settimio Severo, allora governatore della Pannonia superiore, fino alla sua ascesa al trono imperiale. La sua esistenza si concluse sotto l’impero di Diocleziano, che la divise in due parti: una legione di limitanei, incaricata del presidio di confine, e una legione comitatense, parte dell’esercito di campo.

Il simbolo distintivo della legione è stato probabilmente il capricorno o Pegaso, riflettendo l’eredità e le tradizioni della flotta da cui i legionari provenivano.

LEGIO I ITALICA

Fondata da Nerone nel 67 d.C., la Legio I Italica fu composta da legionari di statura notevole per l’epoca, almeno 1.77 metri, tutti nativi della penisola italica. Inizialmente stanziata a Lugdunum, l’attuale Lione in Francia, questa legione fu incaricata di sopprimere la ribellione guidata dall’ufficiale Giulio Vindice. Successivamente, la I Italica partecipò a numerose campagne militari sotto i comandi di Traiano, Marco Aurelio e Settimio Severo, combattendo spesso al fianco della Legione I Adiutrix.

Dall’epoca di Vespasiano, la base permanente della I Italica fu stabilita a Novae, nella regione di Mesia, oggi conosciuta come Svistov in Bulgaria. Similmente alla I Adiutrix, la legione fu divisa da Diocleziano, ma l’unità dei limitanei continuò a rimanere a Novae. I simboli distintivi di questa legione erano il cinghiale e talvolta il toro, che rappresentavano il coraggio e la forza della legione.

LEGIO I PARTHICA

Istituita per ordine di Settimio Severo nel 197 d.C., la Legio I Parthica fu creata specificamente per partecipare alla campagna militare contro i Parti. Nel 360 d.C., questa legione giocò un ruolo cruciale nella difesa di Bezadbe, resistendo all’assedio delle forze del re persiano Sapore II. Nonostante la quasi totale decimazione dei suoi effettivi e la cattura di molti dei suoi legionari, la I Parthica continuò a esistere fino alla fine del IV secolo. Durante il regno di Filippo l’Arabo, tra il 244 e il 249 d.C., la legione fu onorata con il titolo di Philippiana. Le sedi principali della I Parthica furono inizialmente Singara, per poi spostarsi a Nibisis, l’odierna Nusaybin in Turchia. Il simbolo distintivo di questa legione era il Centauro.

LEGIO I MINERVIA

Fondata nell’83 d.C. da Domiziano, l’ultimo imperatore della dinastia flavia, la Legio I Minervia prende il nome dalla dea Minerva, a cui Domiziano era particolarmente devoto. Questa legione fu impiegata per fronteggiare la tribù germanica dei Catti, stabilendo il suo accampamento a Bonn, nella Germania Inferiore. Nel 89 d.C., in seguito alla soppressione di una rivolta guidata dal governatore della Germania Superiore, Domiziano onorò la I Minervia con il titolo di pia fidelis.

La legione svolse un ruolo attivo nelle campagne di Traiano in Dacia, sotto il comando del futuro imperatore Adriano, e partecipò in seguito alle operazioni militari in Africa sotto Antonino Pio, così come alle campagne lungo il Danubio di Marco Aurelio e supportò Settimio Severo. Durante il regno di Diocleziano, la I Minervia si schierò a favore dell’usurpatore Carausio in Britannia.

Attorno al 353 d.C., dopo che Bonna fu distrutta dai Franchi, la I Minervia cessò di essere menzionata nelle cronache storiche. Il simbolo distintivo della legione era, in modo appropriato, la dea Minerva.

LEGIO II ADIUTRIX

La Legio II Adiutrix, istituita nel 70 d.C., era formata principalmente da marinai della flotta di Ravenna, la Classis Ravennatis, tutti leali all’imperatore Vespasiano. Si ritiene che il reclutamento della legione sia stato condotto da Gneo Giulio Agricola. Dopo aver contribuito alla soppressione della rivolta di Giulio Civile nelle Gallie, la legione fu trasferita in Britannia, dove partecipò a importanti campagne militari.

La II Adiutrix si distinse in seguito nelle campagne in Dacia sotto gli imperatori Domiziano e Traiano. Al termine di questi conflitti, stabilì il suo quartier generale ad Aquincum, oggi nei pressi di Budapest. La legione fu successivamente impegnata anche in Africa sotto il comando di Antonino Pio e in Partia durante il regno di Marco Aurelio, e combatté contro gli Alemanni e i Persiani.

Sotto l’impero di Diocleziano, la legione fu divisa in due unità minori, entrambe classificate come comitatensi: una rimase in Pannonia, mentre l’altra fu trasferita in Britannia. Il simbolo della II Adiutrix, come per la I Adiutrix, era rappresentato da Pegaso o dal capricorno.

LEGIO II AUGUSTA

Fondata da Ottaviano nel 43 a.C. durante il periodo turbolento della guerra civile romana, la Legio II Augusta partecipò attivamente nelle battaglie di Filippi e Perugia. Nel 25 a.C., questa legione giocò un ruolo cruciale nell’assicurare il controllo definitivo di Roma sulla Spagna attraverso la vittoria sui Cantabri. Dopo la catastrofica sconfitta delle legioni XVII, XVIII e XIX nella battaglia della foresta di Teutoburgo nel 9 d.C., la II Augusta fu trasferita in Germania, probabilmente nella zona di Magonza.

Successivamente, con l’avanzata romana in Britannia, la legione fu dislocata in Galles, stabilendo il suo accampamento a Isca Silurum, oggi conosciuta come Caerleon, vicino a Newport. Qui, la II Augusta rimase fino al ritiro romano dall’isola all’inizio del V secolo d.C. Il vessillo della legione era caratterizzato da figure mitologiche come Pegaso o il capricorno, simboli ricorrenti nelle insegne legionarie.

LEGIO II ITALICA

La II Italica fu fondata dall’imperatore Marco Aurelio tra il 165 e il 166 d.C., contemporaneamente alla III Italica, durante un periodo in cui Roma era coinvolta in conflitti in Germania e in Partia, rendendo necessaria l’istituzione di nuove legioni. Nel 173 d.C., la legione fu trasferita nel Norico, lungo il Danubio, con l’incarico di monitorare le tribù germaniche dei Naristi.

Dopo aver sostenuto Settimio Severo nelle sue campagne per il potere, la legione fu ricompensata dall’imperatore, che le conferì il titolo di fidelis. Negli anni successivi, la II Italica servì sotto Massimino il Trace e Gallieno, il quale non solo confermò il titolo di fidelis, ma aggiunse anche quello di pia.

Con la riforma militare attuata da Costantino, la legione fu elevata allo status di legione palatina. Il simbolo distintivo della II Italica era la lupa capitolina, raffigurata mentre allatta i gemelli fondatori di Roma, Romolo e Remo.

LEGIO II PARTHICA

La II Parthica segna la prima presenza di una legione con base in Italia dall’epoca di Augusto. Fondata dall’imperatore Settimio Severo nel 196 d.C., questa legione fu istituita in risposta al bisogno di rinforzi durante le campagne contro i Parti. Dopo il successo dei Romani, che riuscirono a saccheggiare Ctesifonte, la capitale nemica, la II Parthica fu assegnata ai Castra Albana (l’odierna Albano Laziale), diventando così la prima legione a essere stazionata in Italia in oltre duecento anni.

Il ruolo della legione era ben definito: proteggere i confini dell’Impero e supportare l’imperatore in caso di minacce o tentativi di usurpazione del trono. In seguito, la II Parthica giocò un ruolo cruciale nelle campagne partiche sotto Caracalla e fu determinante nell’ascesa al potere di Eliogabalo, il figlio illegittimo di Caracalla, nel 218 d.C. All’alba del IV secolo, la legione lasciò l’Italia per essere dislocata lungo il confine del Tigri, in Mesopotamia. Tra i suoi emblemi distintivi figuravano il Centauro e il toro.

LEGIO II TRAIANA

Fondata nel 105 d.C. dall’imperatore Traiano, la Legio II Traiana fu attivamente coinvolta in tutte le campagne militari condotte da lui. Successivamente, l’imperatore Adriano decise di dislocarla in Egitto, precisamente a Nicopolis. All’inizio del III secolo, la legione partecipò alla campagna di Caracalla contro le tribù germaniche, guadagnandosi il soprannome di Germanica. Inoltre, fu impegnata in varie operazioni militari lungo la frontiera settentrionale sotto la guida di Massimino il Trace. La legione continuò a essere menzionata nelle cronache storiche fino al V secolo, periodo in cui era ancora posizionata in Egitto. Il simbolo distintivo della II Traiana era il semidio Ercole.

LEGIO III GALLICA

Rifondata da Cesare nel 48 a.C. dalle ceneri della Legio III di Pompeo, questa legione accompagnò Marco Antonio nelle sue campagne contro i Parti e successivamente servì sotto Corbulone, ancora una volta contro i Parti, durante il regno di Nerone. Dopo la definitiva sconfitta di Marco Antonio nella battaglia di Azio nel 31 a.C., la legione, conosciuta come Gallica, fu integrata nell’esercito di Augusto.

Nel 68 d.C., fu trasferita in Mesia per difendere il confine danubiano. Durante i tumultuosi anni seguenti, la legione supportò prima Otone e poi Vespasiano, subendo pesanti perdite nell’affrontare l’avanzata dei Roxolani, una tribù sarmata. Una volta ricostituita, fu spostata in Siria, stabilendo il proprio accampamento a Rafana, nell’odierna Giordania, e fu coinvolta in numerose operazioni militari nel Medio Oriente. Queste includevano la soppressione della rivolta giudaica sotto Adriano, le campagne contro i Parti di Marco Aurelio e, una volta ricollocata a Damasco, la partecipazione alla riconquista di Palmira sotto Aureliano. Il simbolo distintivo della legione era rappresentato da tre tori.

LEGIO III CYRENAICA

Formata su iniziativa di Marco Antonio intorno al 36 a.C., questa legione passò sotto il controllo di Ottaviano dopo la decisiva battaglia di Azio. Con la sottomissione dell’Egitto nel 30 a.C., fu stanziata a Nicopolis e, nei decenni successivi, svolse un ruolo attivo in Oriente. La legione supportò Traiano e Adriano nelle campagne contro i Giudei, così come Marco Aurelio e Caracalla nelle loro operazioni militari contro i Parti. Dal II secolo fino al V secolo, la legione ebbe la sua base a Bostra, nella regione dell’Arabia Nabatea. I simboli distintivi della legione erano il leone o Giove.

LEGIO III PARTHICA

La III Parthica fu costituita da Settimio Severo nel 197 d.C. per supportare le sue operazioni militari contro i Parti. Questa legione operò principalmente in Mesopotamia, dove si impegnò in scontri contro i Sasanidi durante i regni di Caracalla, Alessandro Severo, Gordiano III e Valeriano. Tuttavia, le menzioni della III Parthica cessano nella documentazione storica a metà del III secolo. I simboli associati a questa legione includevano il toro e il Centauro.

LEGIO III AUGUSTA

Fondata da Ottaviano o dal console Gaio Vibio Pansa nel 43 a.C., la III Augusta operò inizialmente in Africa. È probabile che abbia partecipato alla battaglia di Filippi nel 42 a.C., dove Ottaviano e Marco Antonio prevalsero sull’esercito senatoriale che complottava contro Giulio Cesare. A partire dal 30 a.C., la legione stabilì il proprio accampamento a Thugga, in Africa, dove nei decenni successivi combatté contro le tribù dei Numidi e dei Mauritani. Nel 18 a.C., una sua sottounità fu sorpresa in un’imboscata e decimata.

Come punizione per il presunto mancato coraggio dimostrato, la III Augusta subì la decimatio, un brutale disciplinamento che comportava l’esecuzione di un soldato ogni dieci. Nei secoli successivi, la legione continuò a operare prevalentemente in Africa, eccezion fatta per i periodi sotto Marco Aurelio e la dinastia dei Severi, durante i quali fu impiegata anche sul Danubio e in Oriente. Settimio Severo conferì alla legione il soprannome di pia vindex, ossia “vendicatrice fedele”.

Dopo essere stata sciolta da Gordiano III, fu ricostituita da Valeriano e trasferita a Lambaesis, l’attuale Tazoult in Algeria, dove rimase fino al IV secolo. I simboli distintivi della III Augusta includevano la testa di leone, Pegaso e il capricorno.

LEGIO III ITALICA

Formata da Marco Aurelio nel 165 d.C. per combattere contro i Marcomanni, la III Italica era così chiamata indicando le sue origini italiche. Inizialmente basata ad Aquileia, fu successivamente trasferita nei Castra Regina, oggi conosciuta come Ratisbona in Baviera. Entro la fine del IV secolo, i membri della III Italica furono integrati in una legione comitatense. Il simbolo distintivo di questa legione era la cicogna.

LEGIO IIII FLAVIA

Fondata nel 70 d.C. su ordine dell’imperatore Vespasiano, la legione era composta da truppe di origine italica e gallica. Inizialmente posizionata a Burnum in Dalmazia, nell’attuale Ivosevci vicino a Chistagne in Croazia, fu successivamente spostata a Singidunum, oggi Belgrado, sotto il regno di Domiziano. Questa legione ebbe un ruolo attivo in diverse aree dell’Impero: partecipò a campagne militari in Mauritania sotto Antonino Pio e contro i Marcomanni durante il governo di Marco Aurelio; in seguito fu trasferita in Pannonia per decisione di Settimio Severo e, sotto Diocleziano, contribuì a sopprimere una rivolta in Egitto. La legione rimase in Mesia fino alla fine del V secolo. Il suo simbolo distintivo era il leone, rappresentato sul suo vessillo.

LEGIO IIII MACEDONICA

La legione in questione fu probabilmente fondata da Pompeo, ma non passò molto tempo prima che fosse assunta sotto il comando di Ottaviano. Quest’ultimo la utilizzò durante la battaglia di Modena contro Marco Antonio nel 43 a.C. Successivamente, la legione fu schierata in Spagna per partecipare alle guerre cantabriche nel 30 a.C. Durante l’anno dei quattro imperatori nel 69 d.C., la legione si allineò con Vitellio, allora governatore della Germania Superiore. Mentre una parte della legione lo seguì in Italia, un’altra parte subì gravi perdite durante la ribellione guidata da Civile. Con l’ascesa di Vespasiano al ruolo di imperatore, decise di sciogliere la legione a causa del suo precedente sostegno a Vitellio. Tuttavia, la legione fu in seguito ricostituita e rinominata Legio IIII Flavia Felix. I simboli associati a questa legione erano il toro o il capricorno.

LEGIO IIII SCYTHICA

Probabilmente fondata per iniziativa di Pompeo e arruolata da Marco Antonio intorno al 42 a.C., questa legione fu costituita per partecipare alle campagne militari contro l’Impero dei Parti. Durante il regno di Nerone, fu dislocata in Mesia e successivamente spostata in Siria per continuare il confronto militare con i Parti. Nel 193 d.C., la legione prese posizione a fianco di Pescennio Nigro, opponendosi al suo precedente comandante, Settimio Severo. Le cronache storiche confermano che la legione rimase in Siria fino al V secolo d.C. Come simboli distintivi, adottò il toro o il capricorno.

LEGIO V ALAUDAE

Formata da Giulio Cesare nel 52 a.C. e costituita da guerrieri Galli, la legione fu soprannominata Alaudae, un termine italiano che significa “allodole”. Questo nome deriva dalle alte creste, simili a quelle degli elmi dei guerrieri Galli, che adornavano i caschi dei legionari. Inizialmente finanziata con fondi personali di Cesare, la legione fu successivamente riconosciuta ufficialmente dal Senato. Fu un elemento chiave nelle guerre galliche fino al 49 a.C.

Nel 46 a.C., la V Alaudae combatté nella battaglia di Tapso e, seguendo gli eventi successivi alla morte di Cesare, partecipò anche alle battaglie di Filippi e di Azio sotto il comando di Marco Antonio. Dopo la sconfitta e la morte di Antonio, la legione passò sotto il controllo di Ottaviano Augusto, che la dislocò prima in Spagna, poi lungo il confine del Reno, e infine nei Castra Vetera, l’attuale Xanten in Germania.

Durante le campagne di Germanico, la legione operò in Germania e, nel 69 d.C., combatté nella prima battaglia di Bedriaco durante la guerra civile, schierandosi con Vitellio. La V Alaudae terminò la sua esistenza nell’86 d.C., quando, sotto il comando di Cornelio Fusco, cadde in un’imboscata dei Daci e fu annientata. Il simbolo della legione era l’elefante, scelto probabilmente in onore della loro resilienza durante una carica di elefanti nella battaglia di Tapso.

LEGIO V MACEDONICA

Costituita da Bruto e partecipe alla battaglia di Filippi, la legione fu successivamente comandata da Ottaviano a partire dal 43 a.C., che la stanziò a Oescus, vicino all’attuale Pleven in Bulgaria. Durante il regno di Nerone, la legione fu impiegata in campagne contro i Parti. Sotto Vespasiano e Tito, fu coinvolta nella soppressione della rivolta giudaica. Tra il 101 e il 106 d.C., la V Macedonica prese parte alle campagne dacie di Domiziano e Traiano, combattendo contro le tribù locali. Successivamente, si stabilì a Potaissa, oggi Turda in Romania, dove ricevette l’onorificenza di pia fidelis.

Sotto Marco Aurelio, la legione combatté contro Sarmati, Marcomanni e Quadi. Ritornò a Oescus nel 274 d.C., in seguito alla decisione dell’imperatore Aureliano di ritirarsi dalla sponda orientale del Danubio e abbandonare la Dacia, con il nuovo incarico di monitorare e difendere la provincia. Si ritiene che la legione sia stata distrutta nella battaglia di Yarmuk nel 636 d.C. durante gli scontri con gli Arabi. I simboli della V Macedonica erano il toro e l’aquila.

LEGIO VI FERRATA

Originariamente istituita da Pompeo Magno e successivamente organizzata da Giulio Cesare nel 47 a.C., la VI Ferrata deve il suo nome all’armatura pesante in metallo indossata dai suoi legionari. Questa legione ebbe un ruolo chiave nella battaglia di Zela nel 47 a.C., dove le forze romane sconfissero il re del Ponto, Farnace II, e successivamente combatté in Spagna contro le forze leali a Pompeo. Durante la guerra civile, la legione dichiarò la sua lealtà a Marco Antonio e più tardi servì sotto Corbulone nelle campagne contro i Parti, prima di essere dislocata a Petra in Siria.

L’imperatore Adriano si avvalse del supporto della VI Ferrata per sopprimere la rivolta giudaica. Anche Settimio Severo fece affidamento su questa legione, la quale gli fornì un supporto immediato e per questo fu premiata con il titolo di pia constans. Tuttavia, dalla seconda metà del III secolo, si perdono le tracce della VI Ferrata. I suoi simboli distintivi erano il toro e la lupa capitolina.

LEGIO VI VICTRIX

Fondata da Ottaviano nel 41 a.C., la VI Victrix era la legione gemella della VI Ferrata e potrebbe aver reclutato alcuni dei suoi veterani e uomini leali a Cesare. Il suo primo incarico militare fu quello di sostenere Ottaviano nella battaglia di Perugia dello stesso anno, dove combatté contro Lucio Antonio. Successivamente, nel 31 a.C., la legione partecipò alla decisiva battaglia di Azio e, l’anno seguente, fu trasferita in Spagna.

La VI Victrix rimase in Spagna per circa un secolo, periodo durante il quale acquisì l’appellativo di Hispaniensis. Durante il regno di Nerone, la legione fu posizionata a Castra Vetera. Con l’ascesa al potere di Galba, che tentò di detronizzare Nerone, la legione supportò il governatore della Germania superiore.

Adriano, intorno al 119 d.C., spostò la VI Victrix nel nord della Britannia, dove ebbe un ruolo chiave nella costruzione del Vallo di Adriano e si stabilì a Eburacum, l’odierna York. La legione appoggiò anche Clodio Albino, ma fu sconfitta dalle forze di Settimio Severo. Dopo questi eventi, tornò a Britannia, dove rimase fino al V secolo.

Non è certamente noto quale fosse il simbolo della VI Victrix, ma, essendo una legione di tradizione cesariana, è probabile che il suo emblema fosse il toro.

LEGIO VII CLAUDIA

Originariamente leale a Cesare e successivamente al suo nipote Ottaviano, la legione VII Claudia fu inizialmente posizionata in Dalmazia, dove guadagnò il titolo di fidelis per non aver partecipato al tentativo di rivolta orchestrato dal governatore locale, Furio Camillo Scriboniano. Sotto il regno di Nerone, la legione fu spostata in Mesia e, in seguito, sotto Vespasiano, venne collocata nella fortezza di Viminacium, oggi vicino a Kostolac in Serbia, lungo il Danubio.

Durante il governo di Traiano, la VII Claudia combatté sia contro i Daci sia contro i Parti, e continuò la sua attività militare in Oriente sotto Marco Aurelio e Caracalla. I simboli distintivi della legione erano il leone e il toro.

LEGIO VII GEMINA

Costituita da Galba nel tumultuoso anno dei quattro imperatori, il 69 d.C., la legione nacque quando il governatore della Spagna Tarraconense decise di marciare su Roma per rovesciare l’imperatore Nerone e reclamare il trono. Originariamente battezzata “Galbiana”, la legione adottò il nome “Gemina” dopo l’integrazione dei sopravvissuti della Legio I Germanica tra le sue file.

Dopo la breve reggenza di Galba, durata solo sette mesi, la legione fu dislocata in Pannonia, dove passò sotto il comando di Antonio Primo. Quest’ultimo guidò la legione nella vittoria contro le forze di Vitellio a favore di Vespasiano. In seguito, la legione operò lungo l’alto Reno e fu successivamente trasferita nuovamente in Spagna, stabilendosi nella città di León.

La legione fu poi attiva in Britannia sotto il comando di Adriano e partecipò a campagne in Africa con Antonino Pio. Durante il regno di Settimio Severo, ricevette l’onorificenza di “pia fidelis”. I simboli distintivi della legione erano il toro e i Dioscuri, quest’ultimi rappresentanti la dualità della sua origine e del suo spirito combattivo.

LEGIO VIII AUGUSTA

Concepita da Giulio Cesare nel 59 a.C., la Legio VIII fu impiegata nelle sue campagne in Gallia. Questa legione accompagnò Cesare anche nel suo passaggio in Italia, attraversando il Rubicone e partecipando agli scontri a Corfinum e Brindisi. Come molte altre legioni cesariane, l’VIII fu poi assunta da Ottaviano che la ricostituì nel 44 a.C. e la trasferì in Pannonia, specificatamente a Poetovio, oggi conosciuta come Ptuj in Slovenia.

Dopo aver combattuto a Mutina contro Marco Antonio, la legione mostrò segni di ammutinamento alla morte di Augusto. Fu ricostituita e nel 45 d.C. partecipò con Claudio alla conquista della Britannia, venendo successivamente trasferita in Mesia, a Novae. La legione supportò Vespasiano e contribuì a sopprimere la rivolta di Civile nelle Gallie. In seguito, fu dislocata ad Argentoratum, l’attuale Strasburgo.

Durante il regno di Domiziano, la legione combatté contro i Catti tra il 83 e l’85 d.C. e sotto il regno di Commodo ottenne l’appellativo di pia fidelis constans commoda. Una porzione della legione fu poi trasferita a Lugdunum, l’odierna Lione, dimostrandosi leale sia sotto Settimio Severo che sotto Gallieno. La Legio VIII continuò ad esistere fino alla caduta dell’Impero romano d’Occidente. Il toro rimase il simbolo distintivo della legione.

LEGIO IX HISPANA

La IX Hispana fu fondata da Cesare nel 58 a.C. per supportare le sue campagne in Gallia e successivamente partecipò alle battaglie contro i cesaricidi a Filippi e nella battaglia navale di Azio nel 31 a.C. Inizialmente stanziata in Spagna, dove prese parte alle guerre cantabriche, fu poi trasferita in Illiria. Nel 19 d.C., sotto il comando di Tiberio, la legione fu inviata in Africa per reprimere la rivolta dei Musulami capeggiata da Tacfarinas.

Durante il regno di Claudio, la IX Hispana fu traslocata in Britannia per contribuire alla conquista dell’isola e si insediò a Lindum, l’odierna Lincoln. Tuttavia, nel 61 d.C., subì pesanti perdite durante la ribellione degli Iceni, guidata dalla regina Boudicca. Successivamente, la legione fu ricostruita con rinforzi provenienti dalla Germania. Durante l’anno dei quattro imperatori, appoggiò Vitellio, e con l’ascesa di Vespasiano fu riassegnata a Eburacum, oggi York.

Dopo aver partecipato alla soppressione della rivolta giudaica sotto Adriano tra il 132 e il 135 d.C., la IX Hispana sparì dalle cronache storiche. Si ipotizza che la legione sia stata decimata in Armenia o in Cappadocia e che non sia stata più ricostituita. Il simbolo che probabilmente rappresentava la legione era il toro.

LEGIO X GEMINA

Tradizionalmente si è creduto che la X Gemina fosse stata fondata da Cesare durante le sue campagne militari in Gallia, ma recenti teorie suggeriscono che sia stata in realtà istituita da Ottaviano, che la trasferì in Spagna tra il 28 e il 27 a.C. per combattere contro le tribù degli Asturi e dei Cantabri. La legione rimase in Spagna fino al regno di Nerone, che la trasferì in Pannonia, precisamente a Carnunto.

Durante il breve impero di Galba, la X Gemina tornò brevemente in Spagna, ma fu poi inviata in Gallia per reprimere la rivolta di Civile, stabilendosi a Noviomagus Batavodurum, oggi conosciuto come Nijmegen. Successivamente, fu utilizzata da Traiano nella sua guerra contro i Daci e fu stanziata a Vindobona (l’odierna Vienna) nel 113 d.C. La legione fu anche coinvolta nella repressione della rivolta in Giudea sotto Adriano e partecipò alle guerre marcomanniche sotto Marco Aurelio.

Un distaccamento della legione situato in Oriente diede origine a una legione comitatense. L’emblema della X Gemina era il toro.

LEGIO X FRETENSIS

La Legio X Fretensis è quasi certamente l’erede della famosa Legio X di Cesare, la sua preferita, che il dittatore soprannominò “equestris” perché una parte di essa fungeva da sua guardia a cavallo. Il nome “Fretensis” significa “appartenente allo stretto del mare”, un riferimento che potrebbe alludere al Canale di Otranto, dove la legione si distinse combattendo contro le forze leali a Pompeo.

Dopo essere passata sotto il controllo di Augusto, nel 6 d.C. la legione fu trasferita a Cyrrhus, in Siria, e successivamente partecipò alle campagne contro i Parti sotto il comando di Corbulone durante il regno di Nerone. Dal 66 d.C., sotto la guida di Traiano, la legione fu impegnata in Giudea per la conquista di Gerusalemme, obiettivo che fu successivamente raggiunto. La legione partecipò anche alle guerre partiche sotto Traiano e affrontò i Marcomanni con Marco Aurelio. Settimio Severo la inviò poi in Scozia.

Verso la fine del III secolo, si sa che la legione operava sul Mar Rosso, presso Aila, ma successivamente si persero le tracce di ulteriori attività. I simboli distintivi della Legio X Fretensis includono il toro, la trireme e i delfini.

LEGIO XI CLAUDIA

Originaria della Legio XI di Cesare, questa legione combatté al fianco del dittatore in Gallia e in Britannia. Sotto Ottaviano, partecipò alle battaglie di Perugia e Azio, prima di essere trasferita in Dalmazia, precisamente a Burnum. L’imperatore Claudio conferì alla legione il titolo di Claudia pia fidelis. Durante l’anno dei quattro imperatori, l’XI Claudia si schierò con il senatore Otone contro Vitellio. Nel 70 d.C., fu inviata in Gallia per reprimere la rivolta guidata dal governatore Civile e in seguito fu dislocata a Vindonissa, attuale Windisch in Svizzera, e poi a Durostorum, nella Mesia inferiore.

Diocleziano trasferì la legione in Egitto, mentre sotto Massimiano essa prese parte ai trionfi celebrati a Cartagine. Infine, la legione fu divisa in una unità comitatense e una palatina. I simboli della XI Claudia includevano il tridente di Nettuno e i fulmini.

LEGIO XII FULMINATA

Anche questa legione fu originariamente istituita da Giulio Cesare nel 58 a.C. e successivamente passò sotto il comando di Ottaviano, ma non prima di aver combattuto nella battaglia di Azio al fianco di Marco Antonio. Durante la campagna contro i Parti sotto il regno di Nerone, la XII Fulminata ottenne una vittoria contro il re parto Vologese I, ma subì una pesante sconfitta nella battaglia di Rhandeia nell’inverno del 62-63 d.C.

In Giudea, la legione subì un’altra grave sconfitta nel 66 d.C., cadendo in un’imboscata a Bethoron e perdendo le sue aquile, un evento che i Romani consideravano altamente disonorevole. Nonostante questo insuccesso, la legione sostenne con successo la candidatura di Vespasiano nel 70 d.C. e fu successivamente trasferita a Melitene, in Cappadocia, dove rimase fino al V secolo.

Durante il regno di Marco Aurelio, la XII Fulminata combatté contro i Marcomanni. Si dice che proprio Marco Aurelio abbia aggiunto alla legione il soprannome “Fulminata” in seguito a un episodio leggendario in cui piogge e fulmini, invocati dalle preghiere dei legionari, avrebbero capovolto le sorti di una battaglia a loro favore. Inoltre, Marco Aurelio la onorò ulteriormente conferendole il titolo di “certa costans” (“sempre affidabile”). Il simbolo della legione era rappresentato dai fulmini.

LEGIO XIII GEMINA

Questa legione discendeva dalla XIII che accompagnò Cesare nel celebre attraversamento del Rubicone. Partecipò inoltre alle campagne in Gallia durante il secondo anno di guerra e in Britannia. Successivamente, sotto il comando di Ottaviano, fu impiegata nel 41 a.C. in Sicilia per contrastare Sesto Pompeo, figlio dell’ex alleato di Cesare. Dopo questa campagna, la legione fu stanziata a Vindonissa.

Durante il regno di Claudio, la legione fu trasferita in Pannonia, a Poetovio. Schieratasi con Otone, la legione subì una sconfitta a Bedriaco per mano delle truppe di Vitellio. Con l’ascesa di Vespasiano, la legione fu inviata in Gallia per reprimere la rivolta guidata da Civile. In seguito, combatté in Dacia sotto Domiziano e Traiano, ma fu successivamente spostata a sud del Danubio per ordine di Aureliano, che aveva deciso di abbandonare la Dacia. La legione fu quindi stanziata a Ratiaria e contribuì alla formazione di una legione comitatense. Il leone era il simbolo distintivo di questa legione.

LEGIO XIIII GEMINA

Costituita nel 57 a.C. su iniziativa di Cesare, questa legione fu impiegata nelle campagne contro i Belgi in Gallia. Successivamente, passò sotto il comando di Ottaviano, che la trasferì prima nell’Illirico e poi a Mogontiacum, l’odierna Magonza. In Britannia, nel 61 d.C., la legione si distinse nella vittoria contro la regina Boudicca, che in passato aveva rappresentato una grave minaccia per i Romani. Per questo successo, le fu conferito l’onorifico titolo di martia victrix (“vittoriosa, benedetta da Marte”).

Nei decenni successivi, la legione combatté in Gallia contro Civile, oltre a confrontarsi con i Catti, i Sarmati e i Suebi. Dopo aver sostenuto l’usurpatore Saturnino, prese parte alle guerre daciche sotto Traiano. Come molte altre legioni, anche questa legione contribuì alla formazione di una legione comitatense. I suoi simboli distintivi includevano il capricorno, ali d’aquila e fulmini.

LEGIO XV APOLLINARIS

Questa legione era particolarmente cara all’imperatore Augusto, tanto che le conferì il nome del suo dio protettore, Apollo. Fondata nel 41 a.C. per affrontare Sesto Pompeo, la legione cambiò frequentemente base: fu prima stanziata a Carnunto, poi ad Alessandria, tornò nuovamente a Carnunto e, infine, sotto Adriano nel 117, fu trasferita a Satala, in Cappadocia.

Durante il regno di Nerone, la legione combatté contro i Parti e fu successivamente impiegata in Giudea. Marco Aurelio, in segno di riconoscimento per la lealtà dimostrata nel non appoggiare l’usurpatore Avidio Cassio, le conferì il titolo di pia fidelis.

LEGIO XV PRIMIGENIA

Fondata dall’imperatore Caligola nel 39 d.C. per combattere la tribù germanica dei Cananefati, la XV Primigenia ebbe una vita breve. Dopo la morte di Nerone nel 69 d.C., una parte della legione si schierò con Vitellio, mentre l’altra fu inviata nelle Gallie per contrastare i Batavi guidati da Civile. Nel marzo del 70 d.C., nei pressi di Noviomagus Batavorum, la legione subì una grave sconfitta, venendo decimata e perdendo la sua aquila. Quando Vespasiano divenne imperatore, scelse di non ricostituire la legione. Il suo simbolo era probabilmente la ruota della fortuna.

LEGIO XVI GALLICA

Originariamente costituita da Cesare, questa legione passò sotto il comando del triumviro Marco Emilio Lepido dopo l’assassinio di Cesare e, successivamente, sotto quello di Ottaviano a partire dal 36 a.C. Con Augusto, la legione fu dislocata a Mogontiacum e, nel 43 d.C., fu trasferita a Novaesium (l’attuale Neuss) nella Germania inferiore.

Durante il tumultuoso periodo del 69 d.C., una parte della legione marciò verso l’Italia per sostenere la candidatura di Vitellio come imperatore, mentre l’altra parte rimase in Germania, dove fu catturata dai Batavi guidati da Civile. Dopo la vittoria di Ceriale ai Castra Vetera, la legione fu liberata, ma Vespasiano decise di scioglierla. Il suo simbolo era probabilmente il leone o il cinghiale.

LEGIO XVI FLAVIA

Istituita per volere di Vespasiano sulle rovine della XVI Gallica, questa legione fu inizialmente stanziata a Satala, in Armenia Minore. Sotto il regno di Traiano, fu impiegata nelle campagne partiche in Siria. Nel IV secolo, la legione si trovava accampata a Sura, in Siria, con il compito di sorvegliare il confine orientale lungo l’Eufrate, dove rimase operativa fino al V secolo. Il suo simbolo distintivo era un leone rampante.

LEGIONES XVII, XVIII E XIX

Create da Giulio Cesare nel 49 a.C. e impiegate sotto il comando di Scribonio Curione in Africa, queste legioni furono successivamente utilizzate da Tiberio e Druso nelle campagne in Germania. Sotto la guida di Publio Quintilio Varo, tra l’8 e il 10-11 settembre del 9 d.C., furono completamente annientate dai Cherusci del traditore Arminio nella famosa battaglia della foresta di Teutoburgo. Questa sconfitta è considerata una delle più devastanti nella storia dell’Impero Romano. A seguito di questa tragedia, i successivi imperatori decisero di non ricreare legioni con il nome delle tre distrutte a Teutoburgo. Il loro simbolo è incerto, ma si ipotizza potesse essere il cinghiale.

LEGIO XX VALERIA

Arruolata da Augusto dopo la battaglia di Azio, la XX Valeria operò inizialmente in Spagna, nell’Illirico e in Germania, dove fu comandata da Germanico, prima di stabilirsi in Britannia dal 43 d.C. fino al IV secolo. La legione divenne celebre per il suo ruolo decisivo nella conquista della Britannia sotto l’imperatore Claudio, stabilendo la sua base iniziale a Viroconium Cornoviorum (Wroxeter) e successivamente, sotto Vespasiano, a Deva (l’attuale Chester).

Dopo aver ottenuto il titolo di victrix (vincitrice), la XX Valeria, guidata da Agricola, sconfisse i Briganti e gli Ordovici e occupò Mona (Anglesey). Partecipò anche alla campagna contro i Catti indetta da Domiziano. La legione sostenne poi Clodio Albino nella sua lotta contro Settimio Severo, ma successivamente tornò in Britannia per combattere i Caledoni. Le tracce della legione si perdono nel corso del IV secolo. Il simbolo distintivo della legione era il cinghiale.

LEGIO XXI RAPAX

Fondata da Augusto dopo la battaglia di Azio, la legione riuniva alcuni veterani della XXI di Cesare, i cui legionari erano noti come rapaces (“irresistibili”). Alla morte di Augusto, la legione si ammutinò, ma in seguito seguì Germanico nelle sue campagne militari in Germania. Claudio la stanziò poi a Vindonissa.

Dopo la morte di Nerone, la XXI Rapax sostenne il suo comandante Vitellio in Italia, ma fu sconfitta dalle forze di Vespasiano. Nonostante la legione fosse stata avversaria, Vespasiano decise di non scioglierla e la inviò in Gallia per reprimere la rivolta di Civile. Successivamente, la legione fu trasferita nella Germania superiore, dove si stanziò a Mogontiacum.

La XXI Rapax cessò di esistere nel 92 d.C., quando fu annientata in Pannonia dalle forze congiunte dei Sarmati e dei Suebi. I suoi simboli distintivi erano il capricorno o il cinghiale.

LEGIO XXII PRIMIGENIA

Fondata da Caligola nel 39 d.C. per contrastare i Cananefati, la legione fu dislocata a Mogontiacum (Magonza) con il compito di sorvegliare il limes germanico. Alla morte di Nerone, una parte della legione seguì Vitellio in Italia, mentre l’altra fu sconfitta dai Batavi di Civile. Successivamente, la legione partecipò alle guerre daciche sotto Traiano e alle campagne partiche di Marco Aurelio. Durante la lotta per il potere, si schierò con Settimio Severo e combatté contro Clodio Albino a Lione. I simboli principali della legione includevano l’aquila e il capricorno, mentre la figura di Ercole fu utilizzata fino al III secolo.

LEGIO XXII DEIOTARIANA

La XXII Deiotariana fu istituita nel 48 a.C. da Deiotaro, re di Galazia (nell’odierna Turchia). Deiotaro, alleato di Gneo Pompeo, venne riconosciuto come re di tutti i Celti dell’Asia Minore. Egli formò un esercito e lo addestrò secondo lo stile delle legioni romane. Quando il suo regno fu annesso all’Impero nel 25 d.C., la XXII Deiotariana divenne ufficialmente parte dell’esercito romano e fu dislocata ad Alessandria.

La legione fu successivamente impiegata nelle campagne contro i Parti e nella guerra giudaica sotto Vespasiano. Si ritiene che sia stata distrutta durante la terza guerra giudaica (132-136 d.C.) sotto il regno di Adriano. Sebbene non vi sia certezza riguardo al suo emblema, molti studiosi ritengono che fosse l’aquila.

LEGIONES XXIII – XXIX

Queste sette legioni furono probabilmente reclutate da Giulio Cesare o dai suoi avversari durante la guerra civile, ma furono successivamente sciolte da Ottaviano dopo la battaglia navale di Azio. Essendo legioni legate a Cesare, si presume che il loro simbolo fosse il toro.

LEGIO XXX ULPIA

Fondata dall’imperatore Traiano nel 105 d.C. per le sue campagne in Dacia, la Legio XXX Ulpia fu dislocata a Brigetio, in Pannonia. Dopo aver ottenuto il titolo di victrix, la legione fu impiegata in Africa sotto Antonino Pio, in Britannia sotto Settimio Severo e nel 235 d.C. contro i Sasanidi sotto Alessandro Severo. Con la riforma dell’esercito voluta da Costanzo Cloro, la legione fu incaricata della difesa dei confini imperiali. La XXX Ulpia cessò di esistere con il crollo della frontiera del Reno. I suoi simboli includevano il tridente di Nettuno, i fulmini e il capricorno.

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