Il Colombario di Pomponio Hylas

Colombario di Pomponio Hylas

Il cosiddetto Colombario di Pomponio Hylas è un luogo di sepoltura di epoca romana risalente al I secolo, tornato alla luce completamente intatto, situato nei pressi di Porta Latina sulla Via Appia, a poca distanza dalle mura Aureliane di Roma.

Il colombario fu costruito nel periodo compreso tra l’età tiberiana e quella di Claudio (14-54) e rimase in funzione sino al II secolo (data accertata da un’urna con dedica ad un liberto di Antonino Pio, ora ai Musei Capitolini) accogliendo, durante il principato dei flavi, le ceneri del liberto Pomponio Hylas e di sua moglie; Il sito fu scoperto nel 1831 da Giovanni Pietro Campana (1808 – 1880) noto collezionista d’arte antica dell’epoca.

Per accedere al sepolcro si scendeva una ripida scala, ancora oggi conservata. L’ambiente sepolcrale è costituito da pareti composte da file di nicchie dove venivano collocate le olle cinerarie, vasi di terracotta contenenti le ceneri dei defunti. Di fronte alla scala, in una nicchia decorata con materiale calcareo era contenuta l’urna cineraria dei due coniugi citati nell’iscrizione sul pannello a mosaico (Cn(aei) Pomponi Hylae e Pomponiae Cn(aei) L(ibertae) Vitalinis). L’ambiente, di forma rettangolare, è coperto da una volta decorata con raffigurazioni di tralci di vite sui quali si notano figure di uccelli e di personificazioni mitologiche del dio Amore con aspetto di fanciullo. Due figure, che quasi sicuramente raffigurano i costruttori del sepolcro, sono dipinte sull’edicola centrale della parete di fondo. I nomi di costoro sono inscritti nella lastra marmorea in basso: Granius Nestor e Vinileia Hedone.

Le immagini e i riferimenti figurativi del colombario, come ad esempio le figure di Dioniso, Orfeo, il centauro Chitone con Achille, Cerbero e il supplizio di Ocno, contengono in essi un carattere simbolico, come le allusioni ai diversi destini dell’anima nell’aldilà, positivi o negativi, secondo la concezione funeraria; inoltre, i riferimenti sulla figura di Orfeo, fondatore di culti e misteri oltre che cantore e musico magistrale, fa pensare ad una intenzione e ad una chiara volontà di tracciare la via per raggiungere la felicità ultraterrena attraverso l’immortalità. L’ingresso dei visitatori al colombario, oggi all’interno del Parco degli Scipioni, è consentito oggi solo a gruppi accompagnati con prenotazione obbligatoria.

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