La villa di Livia, conosciuta anche come villa di Prima Porta, è un importante sito archeologico situato nell’area metropolitana di Roma e appartenuto a Livia Drusilla, consorte dell’imperatore Augusto. Questo luogo è menzionato nelle opere di Plinio, Svetonio e Cassio Dione.
Le prime campagne di scavo risalgono al 1863-1864, durante le quali venne alla luce la celebre statua di Augusto di Prima Porta, una delle più straordinarie opere dell’antichità, oggi custodita nei Musei Vaticani insieme a diversi ambienti della villa.
Tra questi spicca il famoso ninfeo sotterraneo, decorato con affreschi che rappresentano un giardino rigoglioso, raffigurato con una straordinaria attenzione ai dettagli, includendo una vasta gamma di specie vegetali riprodotte a grandezza naturale, creando un effetto di continuità senza interruzioni.
La grande sala, che misura 5,90 x 11,70 metri, fu creata in onore di Livia Drusilla, terza moglie dell’imperatore Augusto. Non è del tutto chiaro quale fosse l’uso originale di questa sala, accessibile tramite una scalinata discendente e priva di finestre. Tuttavia, è possibile che un lucernario nella volta a botte fornisse luce all’interno.
La sala potrebbe essere stata concepita come un ambiente fresco in cui rifugiarsi durante le calde giornate estive; le stalattiti geometriche che decorano la parte superiore delle pareti contribuiscono a creare l’atmosfera di una grotta. Il giardino affrescato sulle pareti è organizzato con una particolare attenzione alla simmetria, con elementi che evocano un senso di leggerezza e movimento: uccelli in volo e rami che si piegano dolcemente sotto l’effetto del vento.
Durante la seconda guerra mondiale, nel 1944, un’esplosione danneggiò la sala sotterranea, che era stata utilizzata anche come rifugio dai militari. Nel dopoguerra, nel 1951, si decise di rimuovere le preziose pitture murali, che furono trasferite nel Museo Nazionale Romano, dove sono esposte ancora oggi. Nel 1973, la villa fu espropriata ai proprietari privati, consentendo la creazione di un parco pubblico attorno al sito. Nel 1982, ebbe inizio il restauro delle strutture rimaste del complesso.