Gli affreschi di Moregine, ritrovati nella villa romana conosciuta come “dei Triclini” presso l’omonima località vicino alle antiche mura di Pompei, furono scoperti nel 1959 durante dei lavori stradali. Queste pitture, risalenti all’epoca di Nerone, raffigurano diverse divinità e muse, e sono oggi conservate ed esposte nella Palestra Grande di Pompei. Durante la prima fase di scavo, venne alla luce un edificio caratterizzato da un cortile porticato, intorno al quale si aprivano almeno cinque triclini (sale da pranzo) riccamente affrescati, oltre a terme ancora in fase di costruzione.
Le decorazioni, realizzate secondo il IV stile, erano opera della stessa bottega che dipinse la celebre Casa dei Vettii. Si ritiene che il complesso appartenesse alla famiglia puteolana dei Sulpicii, che vi custodiva il proprio archivio contabile, e che fosse destinato ad accogliere piccoli gruppi di ospiti, forse membri di un collegium. Lo scavo, ripreso in occasione della costruzione della terza corsia dell’autostrada, ha portato alla luce anche materiali di grande interesse, come tavolette cerate con contratti registrati, nonché elementi architettonici e decorativi in legno straordinariamente ben conservati.
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