L’imperatore Augusto scelse di stabilire la sua residenza sulla sommità del colle Palatino, proprio nel luogo in cui era nato e dove, secondo la tradizione, sorgeva la casa di Romolo, il leggendario fondatore di Roma. Questo luogo simbolico, legato agli albori della città, divenne il fulcro del suo grande progetto abitativo.
Per realizzare la sua Domus, Augusto iniziò nel 31 a.C. l’acquisizione di diverse abitazioni adiacenti, ampliando la casa che aveva già comprato nel 36 a.C., prima di ascendere al trono imperiale. Il complesso risultante divenne una residenza estesa e prestigiosa.
Un elemento significativo del progetto fu la costruzione del Tempio di Apollo, direttamente collegato alla Domus tramite una rampa che consentiva all’imperatore di raggiungere il tempio senza uscire dalla sua residenza. La Domus era suddivisa in due aree principali: a ovest si trovava l’ala privata, composta da una serie di stanze più intime e appartate, mentre a est, intorno a una grande sala centrale, si trovavano gli spazi destinati alle funzioni di rappresentanza.
Un elemento distintivo di questi ambienti è lo stile pittorico, dominato dal caratteristico rosso pompeiano. Le due stanze della zona privata, note come la Stanza delle Maschere e quella dei Festoni di pino, richiamano lo stile delle abitazioni di Pompei, con tonalità di rosso che catturano l’attenzione dei visitatori. Tra le varie proprietà acquisite da Augusto vi era anche quella conosciuta come la Casa di Livia.
Chi era Livia?
Livia Drusilla Claudia nacque nel 58 a.C. e nel 42 a.C. si unì in matrimonio con il suo cugino patrizio, Tiberio Claudio Nerone, dal quale ebbe un figlio, Tiberio, destinato a diventare il successore di Augusto. Nel 39 a.C., Livia incontrò Augusto, che, colpito dalla sua figura, decise di separarsi dalla moglie di allora. Convince anche Tiberio Claudio Nerone a fare lo stesso con Livia, e l’anno successivo, pochi giorni dopo la nascita di Druso, Livia e Augusto si sposarono.
Prima della sua morte, Augusto adottò Livia come sua figlia, assicurando così che Tiberio, figlio di Livia dal suo primo matrimonio, potesse succedere al trono imperiale. Il nome di Livia è legato alla “Casa di Livia,” identificata grazie al ritrovamento di un’incisione su un tubo di piombo, metodo comune dell’epoca per identificare il proprietario di una residenza, che riportava la scritta “Iulia Augusta.” Situata vicino alla Casa di Augusto, si ipotizza che le due abitazioni fossero collegate da un passaggio diretto.
Casa di Livia e Casa di Augusto oggi: cosa si può vedere
Oggi, visitando la Casa di Augusto, è possibile ammirare la Stanza delle Maschere e quella dei Festoni di pino, situate nella parte privata dell’abitazione. Nella sezione pubblica, invece, si trovano i resti della Biblioteca, il Peristilio, la Rampa che si pensa conducesse al Tempio di Apollo, lo Studiolo di Augusto, e altre stanze riccamente decorate.
Nella Casa di Livia, i visitatori possono esplorare l’Atrium, il Triclinium, e altri tre ambienti che risultano essere più ampi rispetto a quelli della zona privata della Casa di Augusto. Anche qui, le decorazioni pittoriche sono simili a quelle della Domus Augustea, con rappresentazioni elaborate e figure mitologiche, come quella di Polifemo.
Riaperte al pubblico in occasione del bimillenario della morte di Augusto, celebrato nel settembre 2014, la Casa di Livia e la Casa di Augusto sono attualmente visitabili. L’accesso è consentito a piccoli gruppi di massimo 20 persone, in orari prestabiliti, e prevede un supplemento sul biglietto d’ingresso all’area Foro Romano – Palatino, con la possibilità di partecipare a visite guidate.