L’Anfiteatro Castrense

L’Anfiteatro Castrense

L’Anfiteatro Castrense, edificato all’inizio del III secolo come parte del complesso della residenza imperiale sessoriana, rappresenta il secondo anfiteatro romano meglio conservato a Roma. Probabilmente costruito durante il regno dell’imperatore Eliogabalo (218-222 d.C.), questo anfiteatro era destinato a fungere da struttura di corte per spettacoli.

L’anfiteatro rimase in uso fino alla costruzione delle Mura Aureliane, quando fu in parte demolito e adattato come bastione avanzato, con gli archi della facciata riempiti e fortificati per scopi difensivi. La struttura, di forma ellittica, misurava 88 metri sull’asse maggiore e 75,80 metri su quello minore. L’aspetto originale, realizzato in opera laterizia con tre ordini di arcate, è oggi conosciuto grazie a incisioni e illustrazioni del XV e XVI secolo, realizzate prima del pontificato di Paolo IV, periodo in cui l’edificio fu ridotto al solo primo ordine per ragioni difensive.

La facciata esterna dell’anfiteatro era composta nel primo ordine da arcate incorniciate da semicolonne, mentre il secondo ordine presentava arcate chiuse da bassi parapetti, arricchite da lesene. Il terzo livello si configurava come un attico con aperture, anch’esso scandito da lesene. Nella parte superiore, vi erano probabilmente mensole in travertino, utilizzate per sostenere le travi del velarium. Un elemento distintivo della struttura era l’uso di semicolonne e lesene con capitelli corinzi, interamente realizzate in mattoni, una scelta insolita rispetto alla tradizione che prevedeva l’uso di pietra per edifici di questa tipologia.

Di Maarten Sepp, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=54784646

Nei Cataloghi regionari, l’anfiteatro è menzionato come Amphitheatrum Castrense, un termine che probabilmente si riferisce a un castrum, ovvero la residenza imperiale. Questo suggerisce che il nome possa essere interpretato come “anfiteatro di corte”, associato al complesso del Sessorium, il palazzo imperiale avviato da Settimio Severo e completato sotto Eliogabalo, il quale vi orchestrò l’assassinio di Alessandro Severo. Questo complesso comprendeva anche l’edificio che oggi identifichiamo con la Basilica di Santa Croce in Gerusalemme.

Di СССР – Opera propria, CC BY-SA 2.5 ca, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=80846504

Oggi, l’Anfiteatro Castrense si presenta con le fondazioni esposte, realizzate in caementa di basalto, a causa dell’abbassamento del terreno circostante. I due ordini superiori di arcate, come accennato, furono demoliti intorno alla metà del XVI secolo. Attualmente, l’interno dell’anfiteatro ospita l’orto del convento di Santa Croce in Gerusalemme. In origine, i gradini della cavea erano probabilmente sostenuti da ambulacri costituiti da volte a botte, disposti in modo analogo agli ordini della facciata. Durante scavi condotti nel Settecento, furono scoperti locali sotterranei situati sotto l’anfiteatro.

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