Il fascino antico di Stabiae, paradiso dei patrizi romani

Stabiae è l’antico nome di Castellammare di Stabia, poco conosciuta dai turisti, oscurata dalla fama di Pompei e di Ercolano, eppure essa era una città molto importante nell’area vesuviana, fiorente assai prima del predominio militare di Roma, che fu magnificata da Plinio, Galeno, Cicerone e molti altri scrittori antichi.

La sua storia fu contraddistinta da due eventi cruciali: la distruzione da parte di Silla nell’89 a.C. durante la guerra sociale, e quella nel 79 d.C. dovuta all’eruzione del Vesuvio che con la sua furia distrusse anche la città di Pompei ed Ercolano legandone i nomi per sempre al medesimo destino.
Le prime testimonianze di insediamenti abitativi nell’area stabiana, risalgono all’VIII sec. a.C., periodo delle prime fondazioni greche in tutta la Campania e nel meridione della penisola italica. Infatti, fu costruito un villaggio fortificato, sul pianoro di Varano, una collina a picco sull’odierna Castellammare di Stabia. Testimonianze archeologiche di questa fase sono i numerosi reperti portati alla luce in una necropoli, scoperta nel 1957, in località Madonna delle Grazie (sita tra il comune di Castellammare di Stabia e di Gragnano).

Il fascino antico di Stabiae

Il rinvenimento di 300 tombe risalenti ad un periodo storico compreso tra il VII e il III sec. a.C. attestano l’importante ruolo strategico e commerciale svolto da questa città in età arcaica.
Poche sono le testimonianze storiche del periodo successivo, precisamente tra il III sec. a.C. e l’89 a.C., anno della presa della città di Stabiae ad opera del generale Silla (Plinio N.H. III, 70), durante la guerra sociale scoppiata nella penisola italica che oppose gli alleati Italici a Roma, mentre due insediamenti nel territorio testimoniano una distruzione nel corso del I sec. a.C.; il santuario di Privati, alla fine del II sec. a.C. venne abbandonato.

Dopo la distruzione di Silla, Stabiae si trasformò in zona residenziale. Sul pianoro di Varano infatti, vengono costruite, in prossimità dell’impianto urbano (ad oggi interrato), delle ville maestose (Villa San Marco e Villa Arianna sono le uniche due ville visitabili): dei veri e propri centri di benessere per chi volesse riacquistare la salute, tramite l’azione benefica dell’aria, del latte dei Monti Lattari, delle acque minerali, della benignità e dolcezza del clima.

Neanche l’eruzione del Vesuvio del 79 d.C., con la sua coltre di cenere e lapilli pose fine la vita a Stabiae. Dopo circa 42 anni dall’eruzione, la città di Stabiae ritornò a vivere: infatti, il nuovo insediamento fu costruito più a sud, rispetto all’antica città posta sulla collina di Varano. Il ritrovamento di statue, ambienti termali, numerose tombe di epoca tardoantica e di una colonna miliare, risalente al II sec d.C durante il regno dell’imperatore Adriano (117-138 d.C), nelle fondamenta della Concattedrale di Santissima Maria Assunta e San Catello (odierno centro città) attestano la rinascita della città stabiana.

Il team di Stabiae Reborn


Stabiae Reborn nasce con l’obiettivo di rivalutare l’enorme patrimonio artistico e culturale della città di Castellammare di Stabia. Tante sono le bellezze poco valorizzate, tante sono le storie non raccontate. Stabiae Reborn vuole fare proprio questo: diffondere la magnifica storia e le bellezze di Castellammare di Stabia, raccontandola in un modo completamente nuovo ai cittadini della propria città e al mondo intero.

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