4 ottobre – Ieuniunum Cereris

Ieuniunum Cereris

Il 4 Ottobre era un giorno di digiuno in una festa in onore di Cerere, che prevedeva anche una supplicatio e 9 giorni di sacrifici e preghiere d’espiazione. Le celebrazioni si tenevano inizialmente ogni 5 anni, ma divennero annuali durante l’età augustea.

Il divieto e i sacrifici erano stati imposti da un responso dei Libri Sibillini, come rito d’espiazione dovuto ad alcuni prodigi accaduti nel 191 a.C., quando numerosi fulmini colpirono i templi di Roma e di molte altre città del Latium Vetus.

Cerere era la dea romana della fertilità, della vegetazione e dell’agricoltura, la protettrice delle messi identificata con la greca Demetra. Veniva solitamente rappresentata da una figura femminile ornata con una corona di spighe o con una benda, mentre tiene in mano uno scettro o una torcia, oppure una cesta ricolma di frutta e grano o un mazzo di spighe.

Il suo culto si attestò a Roma ai tempi della guerra contro il re etrusco Porsenna. Anche in quel caso, i Libri Sibillini suggerirono ai Romani di introdurre il culto di Cerere, per sopravvivere a una carestia che minacciava la sopravvivenza della città.

Cerere era figlia di Saturno e Opi, e la madre di Proserpina, avuta dall’unione col fratello Giove. Il rapimento della figlia, attuato dal fratello Plutone che la fece sua sposa, la vide protagonista: la collera provata dalla dea fece inaridire la terra e provocò una terribile carestia con le conseguenti pestilenze. Per calmare la dea, Giove intervenne e stabilì che Proserpina avrebbe passato una parte dell’anno con la madre, oltre a vivere col marito negli Inferi. Questo periodo è la primavera: il momento in cui la terra ricomincia a produrre i suoi frutti.

Statua di Cerere, Galleria Borghese, Roma.

Statua di Cerere, Galleria Borghese, Roma.

Antonietta Patti
Archeologa


BIBLIOGRAFIA

  • A. Ferrari, Dizionario di Mitologia, UTET, Novara 2015;
  • P. Ovidio Nasone, Fasti, libro IV, 535;
  • P. Ovidio Nasone, Metamorfosi, V, 534;
  • Tito Livio, Ab Urbe Condita, libro XXXIV, 37.

Foto anteprima: Di Victor Grigas – Opera propria, CC BY-SA 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=36729891

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