I Castra Praetoria di Roma

I Castra Praetoria di Roma
Di Christophe Jacquand – File:MBALyon2018 – Expo Claude – Relief Pretoriens.jpg, CC BY-SA 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=75617637

Tra la via Tiburtina e la via Nomentana, nella zona nord-est di Roma, tra il Viminale e l’Esquilino, si trovano le imponenti rovine dei Castra Praetoria, l’antica caserma dei pretoriani. Questa struttura occupava un’area di circa 440 x 380 metri, ed era originariamente protetta da mura alte circa 3-5 metri, costruite sotto l’imperatore Tiberio. Queste mura subirono danni durante le guerre civili del 69 d.C., ma furono successivamente rinforzate sotto il regno di Vespasiano e, nel III secolo, vennero inglobate nelle Mura Aureliane. Oggi, l’edificio ospita la sede del Raggruppamento Logistico Centrale dell’Esercito Italiano, rendendola la più antica struttura militare ancora in uso. Inoltre, una parte del complesso è stata ceduta al Comune di Roma ed è stata trasformata nella sede della Biblioteca Nazionale Centrale di Roma.

Di Gustavo La Pizza – Opera propria, CC BY-SA 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=84518767

I Castra Praetoria avevano una forma simile a un quadrato leggermente allungato, circondati da un recinto con il lato meridionale leggermente inclinato. Questo imponente complesso fortificato era destinato esclusivamente ai pretoriani, un corpo militare istituito durante l’ascesa di Ottaviano Augusto, tra il 29 e il 20 a.C. La Guardia Pretoriana rappresentava una forza militare d’élite nell’Impero Romano e spesso giocava un ruolo decisivo nelle vicende politiche, determinando la sorte degli imperatori. Oltre a proteggere l’imperatore, i pretoriani erano impiegati in una varietà di compiti, tra cui attività di intelligence, amministrazione, polizia e persino assistenza ai vigiles nello spegnimento degli incendi. Il loro servizio durava solo sedici anni, rispetto ai 20-25 anni richiesti ai legionari, il che rendeva il corpo pretoriano particolarmente privilegiato e ambito.

All’interno dei Castra Praetoria, gli ambienti si sviluppavano lungo le mura perimetrali, mentre il centro del complesso era occupato da due lunghe file di edifici, probabilmente a due piani, come suggerisce il ritrovamento di scale nel sito. Oltre agli alloggi per i soldati, il castrum ospitava il comando (praetorium), l’armeria (armamentarium), l’ospedale (valetudinarium), nonché vari sacelli e templi. Questi edifici erano collegati da una rete di strade interne che permettevano un agevole movimento all’interno del complesso.

Di Gustavo La Pizza – Opera propria, CC BY-SA 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=83362441

La caserma fu costruita durante il regno di Tiberio per accogliere, su consiglio del prefetto del pretorio Seiano, nove coorti pretoriane. Nei secoli successivi, la struttura subì modifiche e migliorie sotto Aureliano, Massenzio, Onorio e i Bizantini. Ulteriori restauri furono eseguiti in epoca moderna e contemporanea, dal XVI secolo fino alla seconda metà del Novecento, quando furono realizzati interventi per la Biblioteca Nazionale e la stazione della metropolitana, durante i quali furono rinvenuti resti delle strutture interne. Nel 1800, nelle vicinanze del sito, fu scoperto un deposito di anfore.

Oggi, della caserma restano tre lati completi, mentre del quarto lato, quello ovest, rimangono solo tracce, tutte costruite in opera laterizia. Addossate al muro di cinta si trovavano celle in opera reticolata, coperte da volte a botte, sopra le quali correva il camminamento per la ronda. Al centro dei lati, erano collocate quattro porte, i cui resti sono ancora visibili sui lati nord ed est: la porta praetoria, la decumana, la principalis sinistra e la principalis dextera. Le sezioni più esterne seguivano la conformazione delle mura di cinta, mentre la parte centrale della caserma era occupata da due file di edifici, tra cui correvano strade interne.

In epoca medievale, l’area fu utilizzata per orti e vigne, e alla fine del XVI secolo vi fu costruito il palazzo del “Noviziato dei Gesuiti”. Nel XIX secolo, una caserma fu eretta, inizialmente per l’esercito pontificio e successivamente per quello italiano. I resti degli edifici originari del complesso furono parzialmente scoperti alla fine dell’Ottocento, durante i lavori per la realizzazione del viale Castro Pretorio, e a metà del Novecento, in occasione della costruzione della Biblioteca Nazionale Centrale.

Sul lato che si affaccia verso la città, sono emersi i resti di un arco onorifico, probabilmente demolito da Costantino quando decise lo scioglimento della guardia pretoriana. Oggi, le imponenti mura del Castra Praetoria rimangono uno degli straordinari esempi di architettura antica visibili a Roma. Queste strutture, giunte fino a noi in ottimo stato di conservazione, continuano a impressionare per la loro solidità e funzionalità, offrendo un affascinante sguardo sull’ingegneria romana.

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