Il Circo Massimo

Il Circo Massimo

Il Circo Massimo ( Circus Maximus ), noto come la più grande struttura per spettacoli mai costruita dall’uomo, era il principale luogo dedicato alle corse dei cavalli a Roma, situato tra il Palatino e l’Aventino. Qui si svolgevano le corse delle quadrighe, carri trainati da quattro cavalli, con dodici concorrenti che partivano dai 12 carceres situati sul lato corto rettilineo verso il Tevere e completavano sette giri intorno alla spina centrale, delimitata da due mete.

Le prime tracce di costruzione, prevalentemente in legno, risalgono al VI secolo a.C., durante il regno di Tarquinio Prisco. A partire dal II secolo a.C., e in particolare durante l’epoca cesariana, il Circo subì importanti trasformazioni, con l’introduzione delle prime strutture in muratura e la costruzione di gradinate per aumentare la capacità di spettatori. Grazie alle sue straordinarie dimensioni, 621 metri di lunghezza per 118 metri di larghezza, il Circus Maximus poteva ospitare oltre 250.000 spettatori.

Secondo la leggenda, proprio in questa valle si sarebbe svolto il celebre episodio del ratto delle Sabine, durante i giochi organizzati da Romolo in onore del dio Consus.

Reconstruction Sketch of Circus Maximus – Photo Credit & Sketch. J.C GOLVIN.

L’imperatore Augusto arricchì la spina centrale del Circo Massimo con un obelisco portato dall’Egitto, risalente all’epoca del faraone Ramses II. Questo obelisco, noto come Obelisco Flaminio, fu successivamente spostato in Piazza del Popolo per volere di Papa Sisto V nel XVI secolo. Nel IV secolo d.C., l’imperatore Costanzo II fece aggiungere un secondo obelisco egizio, che oggi si trova di fronte a San Giovanni in Laterano. La spina era inoltre adornata con tempietti, edicole e decorazioni che includevano sette uova e sette delfini, usati come strumenti per contare i giri delle quadrighe, con acqua che sgorgava da questi elementi.

Il Circo Massimo, come molte altre strutture romane, era spesso soggetto a incendi, che ne causarono ripetuti danni. Diversi imperatori, da Tiberio a Nerone, ordinarono restauri significativi per riparare i danni. La struttura assunse la sua forma definitiva sotto Traiano, che completò la ricostruzione iniziata già da Domiziano. Altri restauri importanti furono eseguiti durante i regni di Antonino Pio e Caracalla.

Di Blackcat – Opera propria, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=25799305

Oggi, nell’area del Circo Massimo, sono visibili i resti dei tre ordini di arcate della facciata esterna, insieme alle tracce dei passaggi e delle scale che un tempo permettevano di accedere ai diversi ambienti interni ed esterni. Durante l’epoca romana, questi spazi ospitavano anche botteghe che si affacciavano verso l’esterno. Secondo gli studi più accreditati, sembra che proprio da una di queste botteghe sia partito l’incendio che devastò Roma nel 64 d.C. Sul lato sud del Circo si trova oggi una torre medievale conosciuta come la “Torre della Moletta,” appartenuta alla potente famiglia romana dei Frangipane, di origine antichissima. I due lunghi bracci rettilinei delle gradinate convergevano in un emiciclo, al centro del quale sorgeva un arco eretto in onore dell’imperatore Tito.

Il Circo Massimo continuò a essere utilizzato fino al VI secolo, quando furono organizzate le ultime gare dal re ostrogoto Totila. In seguito, l’area cadde in disuso e fu trasformata in zona agricola, mentre l’emiciclo ospitò la diaconia di Santa Lucia in Settizodio. Nel 1122, l’acquedotto dell’acqua Mariana fu condotto a Roma e attraversava il Circo Massimo prima di sfociare nel Tevere.

Lascia un commento