Il Colosso di Nerone

Il Colosso di Nerone

Il Colosseo, il monumento italiano più famoso nonché il secondo al mondo, per numero di turisti nell’anno solare secondo i dati del 2015, deve questo suo soprannome ad un enorme statua di bronzo che era situata proprio di fronte al celebre anfiteatro. Il nome di quella colossale statua? Il Colosso di Nerone (Colossus Neronis).

Costruito intorno alla metà del I secolo d.C. dallo scultore greco Zenodoro, l’opera era la riproduzione di Nerone raffigurato come una divinità. Ma perché fu chiamato il Colosso di Nerone? Ovviamente per le sue enormi dimensioni. Di esso, non abbiamo una precisa stima dell’altezza della statua ma, grazie a varie fonti tra cui Plinio, sappiamo che era alta oltre 100 piedi (ovvero circa 35 metri) senza considerare l’enorme basamento, anch’esso rivestito di bronzo, alto circa 11 metri. L’altezza complessiva si aggirava intorno ai 46 metri, risultando più alto di ben 8 metri rispetto al famosissimo Colosso di Rodi. Il Colosso era originariamente collocato nell’atrio della meravigliosa Domus Aurea, la dimora che Nerone volle per sé sul Colle Oppio (oggi visitabile in parte durante il weekend), subendo vari spostamenti e rimaneggiamenti negli anni successivi, complice anche la “damnatio memoriae” che colpì l’imperatore, ultimo discendente della dinastia Giulio-Claudia.

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Restaurato e ridedicato al Dio Sole da Vespasiano in seguito allo smantellamento della Domus Aurea, l’imperatore Adriano, nel 121, iniziò la costruzione del Tempio di Venere e Roma e decise lo spostamento della statua nei pressi dell’Anfiteatro Flavio, avvalendosi di 24 elefanti per il difficile trasporto. Ma che fine ha fatto l’imponente statua? Abbiamo sue notizie fino al V Secolo, quando probabilmente venne danneggiato a causa di un terremoto che Roma subì in quegli anni. Alcune sue raffigurazioni ci sono note grazie ad alcune monete dell’epoca di Alessandro Severo e Gordiano III.

Come spesso accadde a molti monumenti romani durante il Medioevo, la statua venne smantellata e riutilizzata per ricavarne strumenti che a quel tempo venivano reputati più importanti, quali armi, materiali da costruzione ed altro ancora. L’unica cosa che resistette ai cosiddetti “secoli bui” fu il basamento che rimase lì per molto tempo ancora, quando anch’esso fu spogliato del suo rivestimento e riutilizzato. Ad oggi, rimangono ancora visibili le fondamenta del basamento adiacenti al Colosseo.

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