Efeso, meraviglia tra Occidente e Oriente

Efeso

Efeso (Ephesus) fu un importante e ricco centro commerciale, al confine tra occidente ed oriente, divenendo la capitale della provincia romana dell’Asia Minore. Tra le grandi città ioniche in Anatolia, situata in Lidia alla foce del fiume Caistro, sulla costa dell’odierna Turchia, fu tra le più importanti città del mondo antico, oggi uno dei più noti siti archeologici del Mediterraneo che attira costantemente migliaia di turisti da tutto il mondo.

Durante le guerre del Peloponneso, la città non si schierò palesemente nè con Atene e né con Sparta. Anni dopo (313 a.C.) la morte di Alessandro Magno (323 a.C.), che quivi entrò trionfalmente, cadde sotto il dominio macedone. Gli scontri e le lotte di potere si estesero alla gran parte dell’Anatolia e per diversi decenni si alternarono periodi d’indipendenza, dominio di Pergamo, sotto la repubblica romana, del regno del Ponto. Efeso fu definitivamente sotto il controllo di Roma con la sconfitta per mano romana di Mitridate VI del Ponto. All’epoca di Augusto, Efeso divenne capitale, sede del prefetto romano e si trasformò in una metropoli commerciale con più di 200.000 abitanti.

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Di Peter K Burian – Opera propria, CC BY-SA 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=93114593

Fondata lungo la costa, a circa 50 km da Smirne, la sensazione che si ha quando si arriva a Efeso è quella di un salto temporale di almeno duemila anni, quando era un ricco centro commerciale e in seguito capitale della provincia romana dell’Asia Minore. Fino al IV secolo fu un luogo cardine dei commerci asiatici attraverso l’impero, quando poi iniziò il suo declino a causa della perdita d’importanza portuale a vantaggio di centri dell’entroterra. La popolazione l’abbandonò definitivamente intorno al VIII secolo. Verso la metà dell’Ottocento, grazie alla costruzione della ferrovia che collegava Istanbul a Baghdad, si crearono le condizioni per organizzare spedizioni di archeologi europei alla ricerca del Tempio di Artemide, una delle Sette meraviglie dell’antichità, monumento che al tempo, con le sue 127 colonne e il suo fascino, riservava a Efeso molta popolarità e ricchezza. Sebbene le notizie sul tempio parlino di dimensioni imponenti, oggi non rimangono che poche rovine, una colonna che emerge dalla zona paludosa, a seguito di un incendio doloso che lo distrusse nel 356 a.C. Il culto di Artemide era molto forte in città, adorata soprattutto come dea della fertilità, raffigurata nelle statue con il busto coperto di protuberanze interpretate come testicoli di toro, al contrario delle statue greche, nelle quali la vediamo ritratta in giovane età munita di arco e frecce. Particolarmente conservato è l’impianto della città che, protetta da una cinta muraria lunga 8 km e alta 6 metri, si allungava dal porto verso l’interno.

Dall’ingresso al sito, si ‌incontra la Via dei Cureti, una strada lastricata che conduce ai principali edifici di Efeso. Ai lati della via si trovano i ruderi degli antichi portici, utilizzati dai cittadini per ripararsi dal sole o dalla pioggia, decorati con colonne e mosaici pavimentali di alto livello artistico.

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Di I, Sailko, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=27531743

Il Tempio di Adriano è un tempio prostilo con 4 basi che precedono la piccola cella, sostenenti due colonne e due pilastri in stile corinzio, riccamente decorato, su cui una lastra di marmo mostra un bassorilievo con l’effigie di Nike, personaggio della mitologia greca e simbolo della vittoria. Uno dei templi più eleganti che si trovavano a Efeso era il tempio di Domiziano, imponente ottastilo eretto a est dell’agorà, dedicato in seguito al padre Vespasiano a causa della damnatio memoriae di Domiziano. Le ampie fondamenta di questo tempio ci danno un’idea delle enormi dimensioni in epoca imperiale.

Nella parte centrale della città, troviamo l’Agorà commerciale, cuore dell’antica Efeso, grande piazza tetragona monumentalizzata a partire dall’età augustea. La splendida Biblioteca di Celso, probabilmente il monumento più noto di Efeso, è dedicata a Tiberio Giulio Celso, importante personaggio agli inizi del II secolo, che qui trovò anche il luogo del suo riposo eterno. La facciata è finemente decorata con diversi tipi di marmi e da quattro nicchie in cui si trovano le statue raffiguranti le virtù riferite alla vita di Celso: saggezza, virtù, benevolenza e sapienza. L’interno della biblioteca e tutti i suoi libri andarono distrutti da un incendio nel grande terremoto che colpì la città nel 262 a seguito del quale rimase in piedi la sola facciata che, verso il 400 d.C., fu convertita in un ninfeo. Il Teatro grande di Efeso, di grande effetto visivo, fu progettato secondo lo stile ellenistico a forma semicircolare e scavato nella collina, subendo interventi successivi atti ad aumentare la capienza per poter accogliere fino a oltre 20-25mila spettatori.

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Di Murat Beşbudak – Opera propria, CC BY-SA 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=90901063

Ad Efeso c’erano quattro impianti termali. Quelle più grandi, a nord-ovest dell’agorà civile, erano le Terme del Porto: finite di costruire nel III secolo, contengono due aule elegantemente decorate in marmo, con funzioni di rappresentanza per la figura del princeps, conservando la tipologia classica ad ambienti. Adiacente alle terme del porto vi è il Portico di Verulanus: un enorme piazzale con funzione di palestra, di epoca adrianea, quadrato e circondato da portici. Più a nord est si trovavano le terme di Vedius, del Teatro e quelle orientali.

L’agorà civile era una piazza orientata a sud-ovest, eretta all’epoca di Augusto: il lato nord prevedeva una lunga basilica, un edificio a tre navate dedicato tra il 4 e il 14 a.C, oltre a vari templi dedicati a varie personalità e divinità.

Le domus ritrovate ad Efeso erano bellissime case nobiliari, costruite in terrazzamento (le case a terrazza di Efeso), che oggi possiamo ammirare dopo opere di scavo e restauro. Le pareti sono costituite da meravigliosi affreschi e mosaici, in particolare le residenze che si affacciano sul pendio lungo la Via dei Cureti, opposte al tempio di Adriano, dove si possono trovare sia appartamenti che domus, composte da numerosi ambienti con bellissimi affreschi. All’interno dell’antica città di Efeso si trova la Chiesa di San Giovanni, luogo che nel tempo è divenuto meta di pellegrinaggio cristiano. Alcune fonti non confermate affermano che l’apostolo Giovanni avrebbe passato la sua vita ad Efeso, dove fu anche seppellito. La città fu invasa da popolazioni barbare, saccheggiata e in seguito dimenticata in epoca bizantina, dopo un costante abbandono cominciato con il declino dell’impero.

Foto anteprima: Di Bernard Gagnon – Opera propria, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=41902627

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