La ricchezza di Zeugma

Sulla sponda destra del fiume Eufrate, intorno al 300 a.C., un generale di Alessandro Magno, Seleuco Nicatore, fondò la città di Zeugma, situata nell’odierna provincia turca di Gaziantep. Il nome stesso della città rivela già alcune informazioni chiave: in greco antico, zeugma significa “collegamento”, suggerendo che il nuovo insediamento fosse stato concepito per connettere due città preesistenti, Seleucia e Apamea, situate rispettivamente sulle sponde opposte dell’Eufrate.

Durante la dominazione romana, la città di Zeugma acquisì una notevole importanza, diventando per circa due secoli la residenza privilegiata di ufficiali militari e funzionari di alto rango dell’Impero. Questi portarono con sé le loro abitudini e uno stile di vita raffinato, contribuendo all’elevazione culturale e sociale della città. La Legio IIII Scythica si insediò stabilmente nei pressi di Zeugma, creando un campo militare permanente. La crescente prosperità della città permise ai suoi abitanti di godere di un elevato tenore di vita, trasformando Zeugma in una destinazione desiderata sia per affari che per il riposo. Fecero la loro comparsa numerose botteghe, tra cui officine di scultori specializzati in arte funeraria, come steli, statue e altari.

La ricchezza di Zeugma, unita al suo prestigio artistico, esercitò una forte influenza sugli altri insediamenti della regione, anche grazie alla presenza costante della legione romana, che alimentava una vivace economia locale. Le ricerche archeologiche recenti hanno rivelato un commercio ben strutturato tra le due sponde del fiume Eufrate, collegate da un ponte di legno che univa Zeugma e Apamea. Inoltre, la scoperta di circa 65.000 sigilli in argilla, probabilmente appartenenti all’archivio commerciale della città, dimostra l’ampiezza degli scambi e l’efficienza del sistema di trasporto e comunicazione di Zeugma.

Di Dosseman – Opera propria, CC BY-SA 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=78211808

Con l’arrivo dei Romani, la città di Zeugma crebbe notevolmente in importanza, diventando per circa due secoli una residenza privilegiata per militari e funzionari di alto rango dell’Impero, che portarono con sé le loro abitudini raffinate e uno stile di vita opulento. La Legio IIII Scythica vi stabilì un accampamento permanente nei dintorni, contribuendo alla sicurezza e allo sviluppo economico della città. Grazie a questa crescente prosperità, gli abitanti raggiunsero un elevato tenore di vita, rendendo Zeugma una meta ambita sia per affari che per il riposo. Nacquero numerose botteghe, specializzate soprattutto nella produzione di sculture funerarie, come steli, statue e altari.

La ricchezza e il prestigio artistico di Zeugma ebbero un grande impatto sugli insediamenti vicini, in parte grazie alla presenza stabile della legione romana, che alimentava un fiorente commercio. Gli scavi archeologici più recenti hanno rivelato un solido traffico commerciale tra le due rive del fiume Eufrate, con un ponte di legno che collegava Zeugma e Apamea. Inoltre, il ritrovamento di circa 65.000 sigilli di argilla, probabilmente legati all’archivio commerciale della città, testimonia l’intensa attività economica e l’efficiente sistema di trasporto e comunicazione che caratterizzavano Zeugma.

Di Dosseman – Opera propria, CC BY-SA 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=78213030

Nel corso dei secoli, Zeugma divenne un nodo strategico e commerciale di grande importanza, attirando l’interesse di molti conquistatori. Dopo il dominio romano, la città passò sotto il controllo dei Persiani, dei Crociati e degli Arabi, cambiando spesso padrone. La città tornò sotto i riflettori nel 2000, quando una parte delle sue antiche rovine fu sommersa a causa dei lavori di costruzione della diga sull’Eufrate. Nonostante gli sforzi di archeologi e sostenitori di tutto il mondo, che cercarono di salvare quanto più possibile, l’area più vicina al fiume venne irrimediabilmente sommersa, cancellando per sempre preziosi resti dell’antica città. Oggi, molte delle opere straordinarie di Zeugma, come i magnifici mosaici che la decoravano nei secoli II e III, sono custodite nel Museo di Gaziantep.

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