Il maestoso sepolcro dell’imperatore Augusto, conosciuto come Mausoleo di Augusto o Augusteo, rappresenta un monumento funerario di notevoli dimensioni risalente al I secolo a.C. Originariamente situato nella parte settentrionale del Campo Marzio, quest’area aveva già ospitato importanti edifici durante l’epoca repubblicana, ma fu sotto Augusto che subì un profondo rinnovamento. L’imperatore si dedicò con particolare attenzione all’abbellimento della zona centrale e settentrionale del Campo Marzio, realizzando opere come il Teatro di Marcello, le Terme di Agrippa, il Pantheon, i Saepta, l’Ara Pacis e, naturalmente, il Mausoleo.
Augusto avviò la costruzione del Mausoleo nel 28 a.C., subito dopo il suo ritorno da Alessandria, in seguito alla conquista dell’Egitto e alla sconfitta definitiva dei suoi rivali Marco Antonio e Cleopatra nella celebre battaglia di Azio del 31 a.C., evento che segnò la conclusione della guerra civile tra i due uomini più influenti di Roma. È probabile che Augusto fosse stato ispirato, durante la sua visita ad Alessandria, dalla tomba in stile ellenistico di Alessandro Magno, dalla quale trasse spunto per il proprio mausoleo. Le sue scelte politiche e l’influenza dell’ellenismo lo portarono a erigere un monumento che richiamasse lo stile dinastico delle tombe alessandrine, oltre a quello del magnifico Mausoleo di Alicarnasso, dedicato al Satrapo della Caria, Mausolo, risalente al 350 a.C.
Il mausoleo di Augusto si caratterizza per la sua forma circolare, con un diametro di 87 metri (circa 300 piedi romani), e la sua struttura è composta da cinque anelli concentrici sostenuti da muri radiali. Il basamento esterno, ora scomparso, era originariamente rivestito in travertino e raggiungeva un’altezza di 12 metri, adornato con un fregio dorico. All’entrata del mausoleo erano posizionati due obelischi egizi, successivamente spostati rispettivamente in piazza dell’Esquilino e in piazza del Quirinale.
L’accesso al mausoleo avveniva tramite una breve scalinata, affiancata da pilastri che sostenevano le tavole di bronzo su cui erano incise le “Res Gestae Divi Augustae”, ovvero le imprese di Augusto. Un lungo corridoio conduceva a un muro a sezione radiale, che presentava due passaggi laterali verso la sala funeraria. Quest’ultima, di forma circolare, era dotata di tre nicchie rettangolari lungo le pareti, destinate ad accogliere le tombe dei membri della famiglia imperiale. Al centro della sala si ergeva un grande pilastro cilindrico, che conteneva una camera quadrata, probabilmente il luogo di sepoltura di Augusto stesso. Sulla sommità del pilastro, all’esterno, si trovava una statua in bronzo di Augusto, visibile da lontano, che indicava la posizione del mausoleo. L’intero monumento era circondato da siepi e file di cipressi, conferendogli un’atmosfera solenne e monumentale.
Il primo a essere sepolto nel Mausoleo di Augusto fu Marco Claudio Marcello, nipote dell’imperatore, che morì nel 23 a.C. Accanto a lui fu deposta Azia maggiore, madre di Augusto. Successivamente, numerosi membri illustri della famiglia imperiale trovarono il loro ultimo riposo in questo monumento: tra questi, Marco Vipsanio Agrippa, amico e generale di Ottaviano, Druso maggiore, e i giovani Lucio e Gaio Cesare. Lo stesso Augusto fu sepolto nel 14 d.C., seguito da Druso minore, Germanico, Livia e Tiberio.
Secondo il racconto di Svetonio, il corpo di Augusto fu trasportato dalla sua residenza di Nola fino a Bovillae e infine a Roma. Qui, il primo imperatore ricevette due orazioni funebri: una da parte di Tiberio davanti al tempio del Divo Giulio e l’altra da Druso, figlio di Tiberio, sul podio dei rostri antichi. I senatori trasportarono il corpo fino al Campo Marzio, dove ebbe luogo la cremazione. Una leggenda narra che un vecchio pretoriano vide l’anima di Augusto ascendere al cielo subito dopo la cerimonia funebre. Infine, un gruppo di cavalieri di rango elevato, vestiti con tuniche senza cintura e a piedi nudi, depose le sue ceneri nel mausoleo.
Non esistono fonti certe riguardo alla sepoltura degli imperatori Vespasiano e Claudio nel Mausoleo di Augusto, ma è probabile che il fondatore della dinastia flavia, Vespasiano, sia stato tumulato nel tempio dei Flavi insieme ai suoi figli Tito e Domiziano. L’imperatore Caligola depose le ceneri della madre Agrippina e dei fratelli Nerone Cesare e Druso Cesare nel mausoleo, e successivamente anche quelle della sorella Giulia Livilla, di Drusilla e dello stesso Caligola. A Nerone, così come alla figlia di Augusto, Giulia maggiore, fu negato il diritto di essere sepolto nella tomba della dinastia, e fu invece inumato nel mausoleo della sua famiglia paterna, i Domizi Enobarbi.
L’ultimo imperatore ad essere sepolto nel Mausoleo di Augusto fu Nerva, nel 98 d.C. Il suo successore, Traiano, fu cremato e le sue ceneri furono collocate in un’urna d’oro alla base della Colonna Traiana, un monumento eretto in onore della sua vittoriosa campagna in Dacia, progettato anche come sepolcro. Adriano, invece, costruì un nuovo mausoleo per sé, oggi noto come Castel Sant’Angelo, che ospitò le ceneri degli imperatori del II secolo.
Nel corso del Medioevo, come accadde a molti altri monumenti antichi, il Mausoleo di Augusto fu progressivamente abbandonato e soggetto a ripetuti saccheggi e devastazioni. La maestosa statua di Augusto, un tempo collocata sulla sommità del mausoleo, venne fusa per ricavarne monete. Nel XII secolo, il mausoleo fu convertito in una roccaforte dalla potente famiglia Colonna, per poi essere trasformato in giardino e successivamente in vigna. Nei secoli successivi, la proprietà passò agli Orsini e, nel 1550, alla famiglia Soderini, che lo trasformò in un giardino pensile.
Nel XVIII secolo, il marchese Benedetto Correa adattò il mausoleo a teatro, noto tra i romani come “Corèa” nel dialetto locale. Il “Corèa” divenne il luogo di spettacoli e intrattenimenti vari, come tornei, rappresentazioni teatrali, fuochi d’artificio (chiamati “fochetti” in romanesco), e persino corride in stile spagnolo fino al 1829, quando Papa Pio VIII mise fine a queste manifestazioni.
Fino alla metà degli anni ’30 del Novecento, attorno al Mausoleo di Augusto erano sorte numerose costruzioni, che vennero demolite durante il regime di Mussolini per celebrare la figura di Augusto e restituire al monumento il suo aspetto originario. Negli ultimi anni, il Mausoleo è stato al centro di un controverso progetto di restauro e riqualificazione, ostacolato dalla burocrazia e dalle difficoltà legate all’alternanza delle amministrazioni comunali, che hanno rallentato l’avanzamento dei lavori.