Dougga, l’antica Thugga romana

Dougga

Riconosciuta come la città antica meglio conservata del Nord Africa, l’antica Thugga romana, oggi conosciuta come Dougga, è uno dei luoghi più affascinanti della Tunisia. Dougga custodisce numerosi resti di monumenti risalenti alle epoche punica, numidica e romana, rendendola uno dei siti archeologici più importanti e preziosi inclusi nel patrimonio dell’UNESCO.

Di Cimoi – Opera propria, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=6958180

L’eccezionale stato di conservazione di molti dei suoi monumenti offre una chiara testimonianza della tipica struttura delle cittadine romane del Nord Africa. Sebbene l’origine del toponimo rimanga incerta, è probabile che esso sia di derivazione berbera. Tuttavia, fu Cartagine a dare forma alla città nel V secolo a.C., mantenendone il controllo fino alla sua sconfitta nella battaglia di Zama nel 202 a.C., durante la seconda guerra punica. Successivamente, Thugga passò sotto il dominio di Massinissa. Dopo la capitolazione di Giugurta o, come sostengono molti, più probabilmente dopo la vittoria di Gaio Giulio Cesare a Tapso, la città divenne parte dell’Impero Romano per diversi secoli. Durante l’età augustea, Thugga ospitò un presidio della legio III Augusta, fino al trasferimento della legione ad Ammaedara (l’attuale Haidra).

Di Moujib Bharb – Opera propria, CC BY-SA 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=51370767

Dougga ospita un significativo monumento della cultura numidica: una tomba monumentale che Micipsa fece erigere nel 138 a.C. in onore del padre, Massinissa. Questo mausoleo è particolarmente rilevante poiché contiene una lunga iscrizione bilingue in punico e numidico, che è stata fondamentale sia per la decifrazione dell’antico alfabeto libico, sia per lo studio dell’organizzazione politica delle antiche città numidiche.

Dal punto di vista urbanistico, la città si sviluppò in modo interessante, con una disposizione a terrazze che suddivideva i quartieri. Le abitazioni private più importanti, spesso costruite su due livelli con ingressi separati su ciascun piano, e gli edifici pubblici erano collocati sulle terrazze centrali, contribuendo a un’organizzazione spaziale molto articolata.

Di Youssefbensaad – Opera propria, CC BY-SA 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=47527545

Il monumento più celebre all’interno del sito è il Capitolium, o tempio capitolino, costruito sotto l’imperatore Marco Aurelio tra il 166 e il 167 d.C. Questo imponente edificio era dedicato alla Triade Capitolina, composta da Giove, Giunone e Minerva. Il tempio, di tipo prostilo e tetrastilo, presentava una facciata con quattro colonne scanalate, sormontate da capitelli corinzi, ed è particolarmente ben conservato. Sopra il frontone, un bassorilievo raffigurava la divinizzazione dell’imperatore Antonino Pio, portato in cielo da un’aquila. Le mura della cella furono costruite utilizzando la tecnica dell’opus africanum, caratterizzata da robusti pilastri di pietra alternati a interstizi riempiti con pietre di dimensioni più piccole.

Altri edifici di rilievo, oggi parzialmente conservati, arricchivano la città, tra cui templi dedicati a diverse divinità, come i resti del tempio di Saturno e le colonne del tempio di Giunone Celeste. Nei pressi del Capitolium si trovavano il foro di Commodo, il mercato, le terme, l’arco dedicato ad Alessandro Severo e il magnifico teatro, la cui cavea era abilmente integrata nella pendenza della collina.

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